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Viaggio nell'occulto

L’Isola dei misteri e dei fanatici: quando l’eccesso diventa una regola esplosiva

lunedì 12 Febbraio 2024

Intrappolati nelle tenebre, oscuro e pieno di incubi è il mondo sommerso delle vittime delle sette sataniche. Gruppi dediti alla magia e all’esoterismo che propongono percorsi spirituali e “religiosi”. In Italia esistono 500 sette sataniche con migliaia e migliaia di adepti, la Sicilia ha il primato con circa 45 associazioni di questo tipo.

Da una Cefalù dei primi del ‘900 fino ad arrivare a oggi, l’Isola nasconde misteri e luoghi da “scoprire“.

Battezzata Abbazia di Thélema, è la villa definita da molti “Casa del diavolo“, ad osservarla com’è adesso non sembrerebbe più di una qualsiasi villetta abbandonata, lasciata a incuria e al vandalismo. E’ una struttura che possiamo definire insignificante, se non fosse per la storia che la contraddistingue. Una storia, quella della contrada Santa Barbara a Cefalù, nel palermitano, che mette i brividi perché in questo luogo visse il più famoso occultista ed esoterista di tutti i tempi, Aleister Crowley. La villa fu il luogo prescelto come tempio per il suo culto durante gli anni del suo soggiorno italiano.

Scrittore, intellettuale e filoso è ricordato per essere il fondatore dell’occultismo moderno e considerato anche fonte di ispirazione del satanismo e di diversi movimenti che si rifanno alla magia. Il suo tempio aveva pareti dipinte e citazioni che evocavano la dottrina di Crowley, immagini di nudo e pornografia realizzate da lui stesso, dove sperimentava pratiche tantriche, yogi, rituali dell’antico Egitto, esoterismo e rifiutava le leggi e le regole della società ‘esterna’. Misteriose pratiche compiute quotidianamente e la presenza di bambini nella casa allarmavano il popolo e il vescovo di Cefalù. In un’ampia sala a piano terra furono trovati due troni, destinati all’occultista e alla sua prima concubina. Il mago e i suoi seguaci erano soliti riunirsi cinque volte al giorno non soltanto per pregare, ma anche per effettuare sacrifici di animali e rituali orgiastici, talvolta sotto l’effetto di stupefacenti.

In questo luogo Crowley dimorò e produsse alcune delle sue opere più importanti, fino a quando fu costretto ad allontanarsi da Cefalù e l’Abbazia venne chiusa.

Un labirinto disseminato di trappole da cui uscire è quasi impossibile. Tra furti di ostie, messe nere e scritte sui muri, nel palermitano il fenomeno sembra diffuso più di quanto sembri. Dal 2017 sarebbero una quarantina le richieste di aiuto arrivate allo sportello locale del Gris (il gruppo di ricerca ed informazione socio-religiosa), interi gruppi di famiglie tenuti sotto scacco da improbabili guru o veggenti.

E’ complicato capire quali siano i luoghi di Palermo più frequentati dalle “gang del diavolo”. La diffusione di internet e dei social network ha creato una barriera impenetrabile dietro cui i “cerimonieri” usano i messaggi in codice, in alcuni casi addirittura vengono aperti anche portali web con accesso consentito solo da password. Siti poi cancellati per non lasciare tracce. Dai i boschi di Monte Pellegrino con un’atmosfera che parrebbe essere perfetta per riti di questo genere, fino alle chiese abbandonate, mete preferite dagli adepti.

Si cala perfettamente in questo tema ciò che è accaduto ad Altavilla Milicia, nel palermitano.

L’uomo sui social condivideva molto spesso immagini sacre di Gesù e passi biblici, inneggiando Dio e sottolineando la decadenza dei costumi della società attuale e una presunta via di salvezza nella religione. “Volevo liberarli dai demoni“, così aveva dichiarato l’uomo subito dopo essersi denunciato. Ha sterminato l’intera famiglia, i corpi dei piccoli sono stati trovati dall’unica superstite, la figlia di 17 anni. Il corpo della moglie non è stato ancora trovato, probabilmente bruciato e seppellito assieme ad animali.

Poi c’è Messina, che può essere definita la “capitale delle sette sataniche in Sicilia” con le innumerevoli incursioni vandaliche, una di queste nella parrocchia di S. Elena, al rione Annunziata. Un vero e proprio “biglietto da visita” lasciato sulla scrivani messa a soqquadro con la scritta “Hell to” (“Vai all’inferno”). E’ la terza città d’Italia, dopo Bologna e Torino e non mancano le innumerevoli testimonianze di alcuni sacerdoti esorcisti.

Villa Casalotto a Catania, invece, è ciò che rimane di un ampio possedimento agricolo, coltivato a vigneti, appartenente all’illustre famiglia da cui deriva il nome. Ma dietro a quella che sembrerebbe solo una residenza di campagna si affaccia l’immagine inquietante di una chiesa a cui è associato un vero e proprio racconto dell’orrore che inizia con il caso di una madre vestita da suora nell’atto di abusare del proprio figlio. Un caso di cronaca le cui indagini sfociano in continue lamentele alle forze dell’ordine da parte dei residenti che avevano più volte suggerito l’uso della cappella da parte di alcune sette sataniche per il compimento dei loro macabri riti.

Molte “sette” si nascondono dietro associazioni culturali o di volontariato, ma tutte portano avanti un’ ideologia totalitaria e totalizzante, anche di natura non spirituale, che ha il fine di reclutare quante più persone possibili. E’ un fenomeno che, secondo alcuni studi, negli ultimi due anni è aumentato a causa della pandemia. Una situazione come questa ha isolato tutti e le persone più fragili ne hanno accusato il colpo, quelle che già soffrivano di solitudine, infatti, sono state più esposte. L’ isolamento forzato ha portato le persone dentro “l’internet” che è il primo luogo dove si trovano i reclutatori che adescano le persone.

Una realtà che quindi non è per nulla scomparsa, anzi. Si ha l’impressione che il numero dei casi si sia negli ultimi anni limitato ma non è così, la setta satanica tende a chiudersi in se stessa, a osservare la segretezza, a limitare il numero degli adepti. Con l’obiettivo del reclutamento su tutti i canali, che è il primo punto di forza.

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