Lucio Libertini, la Sicilia e il Mezzogiorno: all’Ars è stato presentato il libro “In ricordo di Lucio Libertini, Modernità del pensiero attualità di un impegno”, a cura di Donatella Lino, in occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita.
Siciliano di nascita, Libertini è stato un economista e giornalista, parlamentare del PCI e poi tra fondatori del partito di Rifondazione comunista. Tra il 1983 e il 1988, il senatore del Pci e responsabile della Commissione nazionale Casa, trasporti e infrastrutture, seguì in prima persona le questioni politiche siciliane perché in quel periodo si combatteva contro la legge sul condono edilizio, cd. legge Nicolazzi e per il risanamento e il recupero del territorio come grande priorità nazionale.
Tanti gli ospiti che hanno partecipato alla celebrazione: il presidente della commissione Antimafia all’Ars e deputato Pd Antonello Cracolici, lo scrittore Elio Sanfilippo dirigente del Pci, il sindaco di Vittoria Francesco Aiello, Gabriella Pistone politico ed ex compagna di Lucio Libertini.
La prospettiva di Libertini era quella di intervenire con una strategia più generale di sviluppo economico e alternativa di governo. E sempre su questa linea, per invertire la tendenza di un Mezzogiorno appendice del resto d’Italia, Libertini profuse il suo grande impegno per la rinascita del sistema ferroviario meridionale e l’uso moderno delle linee secondarie anche ai fini turistici, per l’ammodernamento della viabilità minore e la razionalizzazione della rete di grande viabilità promuovendo fin dal 1986 una riflessione lucida, approfondita ed analitica sulla questione del Ponte sullo Stretto, nel quadro di un progetto di sviluppo del territorio, delle infrastrutture e del sistema dei trasporti nel Mezzogiorno.
Temi importanti per la Sicilia rispetto ai quali il lavoro di Libertini è molto attuale e che mette a fuoco il dibattito, tutt’oggi in corso, sui tempi dell’urbanistica, della mobilità e dell’ambiente.