Cosa nostra è ancora potente a Palermo, dove gestisce, oltre al traffico e allo smercio di droga, anche il business dei videopocker nei bar oltre ad attività insospettabili come case di riposo per anziani. Il controllo della famiglia mafiosa di corso dei Mille si estendeva su diverse attività. Stamattina all’alba, la squadra mobile ha arrestato 25 persone, ritenute appartenenti al clan del popolare quartiere palermitano, che fa parte del celebre mandamento mafioso di Brancaccio.
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Palermo, vanno dai reati di associazione mafiosa, estorsione aggravata, incendio, trasferimento fraudolento di valori aggravato, autoriciclaggio, fino alla detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e al contrabbando di sigarette.
Gli investigatori hanno radiografato l’economia di un clan mafioso molto organizzato. A capo del sodalizio criminale ci sarebbero state due vecchie conoscenze degli investigatori, Fabio Scimò e Salvatore Testa, già condannati in passato per associazione mafiosa.
A condurre le indagini, la Squadra Mobile, che ha tolto un velo sul sodalizio criminale di corso dei Mille. L’operazione, ribattezzata “Maredolce 2” fa seguito a quella che nel luglio di due anni fa aveva disarticolato parte del clan, con gli arresti di diversi “picciotti” della cosca. Il capomafia di Brancaccio venne individuato in Pietro Tagliavia, esponente di una famiglia mafiosa molto nota anche negli anni passati e coinvolta nelle stragi del ’92.
Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati all’organizzazione beni per un valore approssimativo di un milione di euro.