Stop all’erogazione del reddito di cittadinanza, una decisione che era stata già preannunciata qualche tempo fa da Giorgia Meloni. Da domani i percettori perderanno il diritto al sussidio. Napoli, Roma e Palermo sono le province in cui le sospensioni della misura sono più numerose, ma il record tocca alla Sicilia.
Va subito ricordato che la misura non sarà più erogata a migliaia di persone: sono 169mila le famiglie beneficiarie della misura che hanno ricevuto dall’Inps il messaggio di avviso della sospensione del sussidio da agosto. Il messaggio è arrivato a chi si trova in nuclei familiari nei quali non ci sono componenti disabili, minori o over 65, come prevede la nuova normativa.
“Il reddito di cittadinanza aveva un suo vizio di fondo, si tratta di una misura assistenziale legata anche alle mancanze che affliggono il mercato del lavoro. Non funzionava perché, non avendo centri per l’impiego efficienti, è impossibile verificare la capacità di trovare un lavoro attraverso lo strumento del reddito– spiega Alfio Mannino, il segretario generale di Cgil Sicilia -. Un vizio che noi avevamo denunciato da tempo. In Sicilia avevamo il 30% di persone che pur lavorando percepivano il rdc, trattandosi di un salario veramente basso, e oggi queste persone lo perderanno del tutto. Al netto delle discrasie che ci sono, si perde il sostegno in una fase davvero drammatica. Non dimentichiamoci che la Sicilia è la regione dove più il lavoro manca, dove c’è sfruttamento e lavoro nero. Aver introdotto questa misura drastica, è chiaro che determinerà una condizione sociale grave e assai difficoltosa da gestire. In più si rischia l’aumento del lavoro nero e sottopagato”.
Il clima non è per niente positivo e crescono i timori di mobilitazioni presso le sedi Inps, o contro le istituzioni nazionali- a partire dalla Prefettura – da parte degli esclusi dalla misura di sostegno al reddito. Sono già previste diverse manifestazioni e sit-in. A Palermo, e non solo, hanno già avviato quel che iniziativa.
Chi soffrirà di più? “Le periferie delle grandi aree urbane dove è localizzato il maggior numero di persone che usufruivano del rdc – aggiunge Mannino -. Penso allo Zen, Brancaccio, Librino. Sarà più facile intraprendere cattive strade. Secondo le nostre stime, sarà il 60% a perdere il reddito di cittadinanza. Numeri meno importanti nei comuni medio piccoli dove le percentuali di presenza di percettori sono più basse”.