La Regione è ancora in gestione provvisoria, e i tempi per la manovra finanziaria non sembrerebbero ancora certi.
“Il governo è molto confuso e non sa come affrontare i problemi, qualunque provvedimento viene mutato. Assistiamo ancora alla necessità di modifiche al disegno di legge di autorizzazione all’esercizio provvisorio, non so di che natura, ma lo vedremo lunedì. Prendiamo consapevolezza che, dopo tre mesi, l’atto non viene portato avanti”, commenta il deputato del PD Antonello Cracolici, componente della II Commissione all’Ars.
Nell’ambito delle variazioni di bilancio il governo Schifani ha presentato in commissione l’accordo con lo Stato che riconosce circa 200 milioni di euro per la Sicilia, e “Per avere queste somme la Sicilia, in base allo stesso accordo, rinuncia a rivendicare più di quanto si sarebbe potuto ottenere da una autorevole interlocuzione con lo Stato, in nome di soli 200 milioni di risorse. Annualmente contribuiamo per circa 5 miliardi al fondo sanitario regionale, e negli ultimi 15 anni, ogni anno c’è costato 650 milioni in più. E alla fine otteniamo briciole”. La rinuncia si aggira a circa nove miliardi di euro. Dunque, la sinergia istituzionale tra la Capitale e la Sicilia è davvero proficua, come si aspetta la maggioranza di centrodestra? Perché di manovra se ne parla anche a Roma.
“Questo è un governo molto fragile che rischia di essere dannoso per la Sicilia. Se così stanno le cose, evitiamo di fare il ponte tra Roma e Palermo. L’accordo dell’anno scorso prevede che fino al 2029 la Regione Siciliana non potrà fare nuove assunzioni: un modo per creare la liquidazione della regione, tra le più vecchie d’Italia. Una regione che non può sostituire il suo personale che va in pensione con nuove energie e competenze è destinata a morire”.
E sulla finanziaria regionale, Cracolici ribatte. “C’è molta fuffa, si fa una finanziaria con pochi articoli, la gran parte dei quali coperti con fondi non regionali”.