“Il maremoto del 1908 lungo la costa della Sicilia orientale è un dramma che ancora adesso è vivo più che mai nel cuore e nei pensieri dei siciliani: c’è da chiedersi oggi cosa accadrebbe con un evento di quelle proporzioni e il risultato a questo interrogativo fa venire i brividi soltanto a riprodurlo idealmente”. Lo afferma il professor Franco Ortolani, uno dei massimi esperti in Italia di fenomeni geoambientali, che ha riprodotto in un’immagine quanto accaduto nel maremoto che investì lo Stretto di Messina il 28 Dicembre 1908.
“Come è noto fu un evento disastroso che si manifestò circa 8 minuti dopo che si era verificato il terremoto che devastò le coste dello Stretto tra Sicilia e Calabria – spiega Ortolani -. Molti cittadini si erano riversati sulle spiagge per trovare scampo e furono travolti improvvisamente dalle onde devastanti che furono innescate da una o più frane sottomarine rapide e di grandi dimensioni”.
“Allo stesso tempo è anche noto che in Italia non esiste alcuna legge né sistema di allarme per tutelare i cittadini dai maremoti – continua Ortolani -. Allora il problema non esiste più? Sarà oggetto della solita legge del giorno dopo? Giusto per avere una idea di quali sarebbero le aree interessate da un evento simile a quello del 1908 nell’attuale situazione ambientale abbiamo evidenziato in rosso trasparente la zona che sarebbe interessata, dalle eventuali onde, come accadde nel 1908 come ricostruito dai rilievi eseguiti dopo il disastroso evento. L’immagine che ne viene fuori da questo studio riporta l’impressionante altezza in metri raggiunta dall’acqua marina. Credo che sia superfluo ogni commento”.