Aspettando i risultati della terza autopsia eseguita ieri sul cadavere, arrivano nuovi inquietanti indizi sulla tragica fine di Mario Biondo. La pista di un gesto volontario del 30enne cameraman palermitano si è ormai sgretolata ed emergono, come un fiume in piena, numerosi dettagli sconcertanti che portano in modo inequivocabile nella direzione di un suicidio simulato.
Mario venne trovato morto il 30 maggio 2013 nel suo appartamento a Madrid. Nella tarda sera del 29 maggio, sino alla mezzanotte era ancora vivo, in contatto via chat con il fratello Andrea e la sorella Emanuela. Poi Mario ha smesso di rispondere ai messaggi. La moglie, la famosa giornalista e conduttrice spagnola, Raquel Sanchez Silva ha dichiarato alle autorità spagnole di essere partita alle 20.30 per un viaggio di tre ore verso Plasençia, e a tal proposito Mario confermò alla sorella che la donna era uscita di casa intorno alle 20.20. Raquel dirà poi che quella sera, dopo una breve lite, si era scambiata amorevoli messaggi con Mario sino all’una di notte. La Polizia spagnola ha dato credito alla versione della donna e il telefono di Mario non è mai stato sequestrato, rimanendo sempre in possesso della vedova.
Ma, se davvero Mario Biondo è stato ucciso, il computer di Mario sembra aver riservato qualche sorpresa al suo assassino. Da una perizia informatica e dai relativi accertamenti effettuati dalla Procura di Palermo è emerso il quadro di un matrimonio fortemente in crisi.
L’atmosfera delle nozze fiabesche celebrate il 22 giugno 2012 al Palazzo dei Duchi di Santo Stefano di Taormina si era affievolita e la magia di quell’evento visto da tutti come il matrimonio dell’anno in Europa, aveva già lasciato spazio alle tensioni, le liti e i sospetti. “Mario e Raquel litigavano prima ancora di sposarsi”, ha confermato la mamma di Mario, la signora Santina. Mario era molto geloso e nel mese precedente alla morte cercava notizie e video compromettenti su sua moglie, come se volesse trovare sul Web delle prove contro di lei.
Il computer ha svelato soprattutto un altro incredibile dettaglio: un perito della Procura di Palermo ha scoperto che dall’hard disk del pc di Biondo sono stati cancellati 996 gigabyte. Secondo Raquel in quell’hard disk “c’erano soltanto delle foto”. Qualcuno ha tentato di accedere al pc di Mario la mattina del 30 maggio 2013: di chi si trattava e cosa cercava?
Ed è soprattutto sull’orario della morte che rimangono ancora parecchi dubbi. “La vicina ha sentito dei gemiti dalla casa di mio figlio intorno alla mezzanotte e mezza o l’una di notte. E’ il momento in cui è stato ucciso”, ha evidenziato la signora Santina. Il medico spagnolo ha scritto nella sua autopsia, la prima effettuata sul corpo di Mario, che l’ora della morte presunta corrisponde alle 4 del mattino, ma il suo computer e whatspapp raccontano altro e hanno continuato ad avere attività anche dopo. “Ho notato invece che il suo ultimo accesso risale alle ore 5.59. E’ assurdo, se invece è stato un omicidio qualcuno ha cancellato allora qualche messaggio”, rimarca Andrea Biondo, il fratello della vittima.
Il corpo del cameraman palermitano, secondo la versione ufficiale, viene trovato nel tardo pomeriggio del 30 maggio, e sui fascicoli si legge che la cameriera di Mario e Raquel avrebbe trovato il ragazzo intorno alle ore 17.10: ma già alle ore 13 iniziarono ad arrivare dei messaggi di condoglianze pubbliche a Raquel. Allora qualcuno si è voluto creare un alibi? La casa di Mario e Raquel, l’immobile di Madrid dove Biondo è morto, non è mai stato posto sotto sequestro ed è rimasto nella disponibilità della moglie. Per la donna Mario si era tolto la vita, e per la Polizia spagnola si trattava di un suicidio. Senza nemmeno appurare le molteplici circostanze sospette, in terra iberica l’inchiesta fu subito chiusa e venne stabilito che Mario aveva posto in essere un tragico gioco erotico.
L’impegno dei legali e dei consulenti della famiglia Biondo, e le indagini della Procura di Palermo stanno, invece, consentendo di fare chiarezza e sta così emergendo tutta un’altra verità. E c’è un ulteriore inquietante elemento: Mario è stato trovato completamente vestito e con le gambe piegate a 40 gradi. Era appeso ad una libreria ma la mensola e gli oggetti che si trovavano in prossimità del nodo a cui era agganciata la pashmina al collo dell’uomo, non avrebbero potuto reggere.
La casa produttrice della libreria alla quale venne trovato appeso Mario garantisce un peso massimo per scaffale di 40 kg mentre Mario pesava quasi 80 kg. Stando ad una perizia, gli spasmi di un cadavere di quel peso e quella altezza avrebbero prodotto effetti sulla libreria pari a un terremoto del quarto o quinto grado della scala Richter, eppure incredibilmente tutti gli oggetti, le foto e una piuma presente sulla libreria non si sono mossi di un millimetro.
Mario potrebbe essere stato soffocato con un cavo. Per i consulenti della famiglia Biondo sarebbe rimasto vittima di un suicidio simulato, con il cameraman che fu dapprima tramortito con un colpo alla testa e poi strangolato quando era già privo di sensi. Al momento l’unica certezza è la determinazione incrollabile della famiglia di Mario Biondo che da cinque anni lotta per la verità e vuole andare fino in fondo per chiarire le vere cause della fine di questo ragazzo. La madre non ha dubbi: “Mario è stato ammazzato, non mi darò pace sino a quando non vedrò in carcere i suoi assassini”. I magistrati della Procura generale di Palermo indagano per omicidio premeditato nei confronti di ignoti e attendono ora i risultati dei nuovi accertamenti necroscopici che potrebbero confermare definitivamente la pista di un delitto con successiva messa in scena.