Per il Padiglione Italia della Mostra Internazionale di Architettura di Venezia Mario Cucinella, curatore per la 16esima edizione, ha presentato un progetto che alle grandi opere delle archistar antepone il lavoro modesto e fondamentale di tanti architetti “che lavorano nell’Italia della crisi, dove per l’architettura si investe poco, sempre cercando una relazione tra la storia e la contemporaneità“.
“Arcipelago Italia“, questo il nome assegnato, è: borghi d’arte e foreste millenarie, piccoli centri manifatturieri e grandi zone agricole. Non solo grandi città, non solo aree metropolitane e periferie.
L’Italia è un “Arcipelago” di piccole realtà che insieme hanno fatto la storia. E in quanto tale anche “un modello da promuovere“, un sistema di gestione del territorio che merita di essere rivalutato e rilanciato, proposto come alternativa per un futuro più vivibile, sostiene il curatore.
Alla base del concept c’è, dunque, “il bisogno di architettura di qualità“, perché gli architetti “possono fare cose straordinarie ma anche grandi danni”, ha dichiarato Cucinella che promuove anche l’approvazione della “legge che si attende da anni”.
L’attenzione sarà puntata su quei territori, pari a circa il 60 % del Paese, lontani dai centri di servizio essenziali e sui quali, spesso, agiscono anche la cronica fragilità del territorio italiano e l’alto rischio sismico.
E poiché “l’architettura è un lavoro di responsabilità sociale” il Padiglione è stato progettato come un “viaggio, un atto creativo collettivo intorno a questi luoghi che per spopolamento, invecchiamento della popolazione o altri criticità, rischiano di obliarsi storia e patrimonio collettivo”.
Cucinella, che sarà coordinatore di un team di professionisti, tutor, esperti, architetti, fotografi e soggetti istituzionali, ha messo in atto in prima persona “una politica di ascolto, proprio per capire dove si è spezzato quel legame che per secoli ci ha permesso di interpretare i desideri dei territori e trasformarli in architettura”.
Dalla selezione dei mesi scorsi sono stati individuati dal team operativo 65 progetti che verrano presentati nel Padiglione secondo le tematiche: “Itinerari”; “Futuro”; “Progetti Sperimentali”, con tre “macroaree”.
A comporre l’ultima sezione, tra i 5 lavori, anche la Valle del Belìce con Gibellina e l’intervento già avviato nell’incompiuto teatro di Pietro Consagra, uno dei “i cinque nervi scoperti del Paese”.
La Mostra aprirà i battenti il 26 maggio e si chiuderà il 25 novembre.