Continua a tenere banco la questione dei due palloni in campo durante il convulso finale di Marsala-Palermo, match valevole per la prima giornata del campionato di Serie D – Girone I, che ha visto trionfare i rosanero con il risultato di 0-1.
Sono arrivate diverse critiche, da più fronti a dire il vero, relativamente alla regolarità del gol di Raimondo Lucera, messa in discussione dalla presenza di due palloni in campo nell’azione che ha portato alla rete decisiva il Palermo.
Il Marsala calcio ha tenuto a chiarire la propria posizione in merito a quanto accaduto, attraverso un post pubblicato sul profilo Facebook ufficiale della società azzurra: “L’azione del gol è però stata compromessa da qualcosa che, sinceramente, non avevamo mai visto in cent’anni di storia calcistica. Su un lancio lungo destinato a spegnersi sul fondo, un raccattapalle velocizza i tempi servendo rasoterra un pallone al nostro portiere per far ripartire l’azione, Lucera è però un fulmine ed arpiona il pallone in gioco, le due sfere quasi si toccano, un nostro difensore ne allontana una fuori dal campo e Lucera indisturbato, con la difesa azzurra ferma in attesa del fischio arbitrale, batte Russo. Certi della buona fede del raccattapalle, ma anche della sua immensa leggerezza, ci chiediamo come sia possibile che il gioco non sia stato immediatamente interrotto come implica il regolamento“.
L’affondo che ha fatto più discutere però riguarda un pezzo pubblicato da “CiociariaOggi”, che ha voluto dire la sua, in maniera un po’ fantasiosa, sul finale della partita giocata a Marsala e sulle analogie con la finale play-off di due anni fa fra Frosinone e Palermo.
“E come dice il proverbio… “Non sputare in cielo che in faccia ti torna”. – scrive la redazione ciociara all’interno del pezzo – Sarà anche retorica, ma la saggezza popolare stavolta è arrivata a mettere – si spera – la parola ‘fine’ ad una bagarre durata anche troppo tempo. Frosinone, Palermo e i palloni in campo. Frosinone, Palermo e tante, troppe cose dette“.
“Bisogna fare tutto il bene possibile, amare la libertà sopra ogni cosa e non tradire mai la verità.” Scomodare Ludwig van Beethoven per simili facezie sembra quantomeno esagerato ma, ogni tanto, fa bene ricordare che quando si racconta un fatto o una notizia bisognerebbe ispirarsi alle tre caratteristiche del diritto di cronaca, ovvero verità, oggettività e continenza formale.
Peccato che la redazione di Frosinone non tenga conto di alcune fondamentali differenze fra le fattispecie prese in oggetto. In primo luogo, nell’azione che ha portato al gol del vantaggio rosanero, il pallone in campo è stato gettato da un raccattapalle del Marsala mentre nel caso di Frosinone furono i giocatori e i tifosi padroni di casa a tirare palloni in campo.
In secondo luogo, il Palermo era in fase offensiva, quindi stava cercando di segnare un gol, cosa peraltro riuscita nonostante l’intromissione esterna, mentre nel caso di Frosinone-Palermo i ciociari si stavano difendendo dagli ultimi assalti rosanero. In pratica, mentre il Palermo poteva essere soltanto danneggiato da un interruzione del gioco, il Frosinone ha tratto quantomeno un piccolo vantaggio dallo stop imposto dall’arbitro.
L’articolo, tra l’altro neanche firmato, continua con una sorta di attacco velato a tutti coloro i quali hanno alimentato la polemica sui fatti di Frosinone: “Vuoi il karma, vuoi qualche strana coincidenza, vuoi l’allineamento dei pianeti… è accaduto l’imponderabile. Alla prima uscita sul campo del Marsala, la prima dell’era Mirri-Di Piazza, i rosanero vincono di misura ma con un ‘neo’. Ad offuscare il successo in trasferta, arrivato nel finale, due palloni in campo! – segue – Neanche in questo caso la palla di troppo è riuscita a stravolgere il finale. Che sia un insegnamento? Anche stavolta il caso diventa un buon consigliere: le sfere che contano, a quanto pare, restano altre. Con buona pace di tutti“.
Su quanto accaduto nel finale di Frosinone-Palermo, la giustizia sportiva si è già espressa, a ragione o a torto, e quindi ulteriori considerazioni sarebbero prive di fondamento. Tuttavia, si fatica a capire quale sia il senso di questo articolo, se una provocazione alla tifoseria palermitana o una sorta di rivalsa morale per alimentare i fervori della tifoseria ciociara.
Paragonare due partite e, soprattutto, decontestualizzare due situazioni talmente diverse come quelle dei finali di Frosinone-Palermo e di Marsala-Palermo è abbastanza inutile, un qualcosa quasi privo di senso. Su una cosa siamo d’accordo con la redazione frusinate: che non si parli più di quella partita.
Nella vita, così come nel calcio, bisogna andare avanti. Al momento, il Frosinone è in Serie B, a seguito di una retrocessione sul campo, mentre il Palermo è costretto a ripartire dalla Serie D a causa di vicende extracalcistiche. Magari, un giorno non troppo lontano, le due squadre potranno affrontarsi sul terreno di gioco, unico vero giudice della superiorità sportiva fra due squadre all’interno del mondo del calcio.