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l'operazione dei Nas

Maxi controlli listeria: sequestrate 14 tonnellate di cibi. Scoperti due laboratori abusivi a Palermo CLICCA PER IL VIDEO

mercoledì 2 Novembre 2022

Quattordici tonnellate di alimenti irregolari, per un valore commerciale di circa 327.000 euro e 23 imprese produttive e commerciali, il cui valore economico ammonta ad oltre 7 milioni di euro, sottoposte a chiusura o sospensione.

E’ l’esito della campagna di controlli in tutta Italia del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute e del Ministero della Salute, a seguito dei casi di intossicazione da Listeria connessi con il consumo di alimenti crudi o a ridotta cottura (come i würstel), finalizzata a verificare la corretta gestione in materia di sicurezza ed igiene delle imprese produttive di alimenti di origine animale.

In particolare sono state ispezionate 1.095 aziende di lavorazione e trasformazione di alimenti maggiormente esposti alla contaminazione da batterio Listeria ( come würstel, insaccati con stagionatura breve e prodotti similari), di prodotti caseari a limitata maturazione, nonché di gastronomia con farcitura fresca (a partire da tramezzini e panini), confezionati in atmosfera controllata per la fornitura alla Grande Distribuzione Organizzata e alle ditte di gestione dei distributori automatici. Sono state accertate irregolarità in 335 strutture (pari al 30% circa degli obiettivi controllati): 310 gli operatori di settore segnalati all’Autorità Giudiziaria e Sanitaria, 541 le violazioni penali e amministrative contestate, per un valore di oltre 365 mila euro. Tra le criticità riscontrate è stato rilevato l’uso di materie prime scadute di validità e in cattivo stato di conservazione e, con particolare frequenza, la mancata applicazione delle procedure preventive di autocontrollo e tracciabilità degli alimenti, elementi essenziali per individuare e contenere possibili casi di intossicazione causati dal consumo di alimenti nocivi o pericolosi.

Due laboratori di analisi privati risultati non autorizzati, che producevano falsi referti attestanti parametri analitici e microbiologici non veritieri in quanto basati su analisi mai eseguite sugli alimenti, sono stati scoperti dai Nas a Palermo nell’ambito della campagna di controlli sulla listeria. Sempre a Palermo sono stati disposti il fermo preventivo di 945 kg di prodotti caseari e la sospensione dell’attività di un’azienda dopo che un campione di formaggio fresco è risultato contenere valori elevati di Listeria.

Nel corso dei controlli per la listeria da parte dei carabinieri dei Nas di Palermo in Sicilia occidentale sono state ispezionate 39 aziende di lavorazione e trasformazione di alimenti maggiormente esposti alla contaminazione da batterio listeria (würstel, insaccati con stagionatura breve e prodotti similari), di prodotti caseari a limitata maturazione, nonché di gastronomia con farcitura fresca (tramezzini, panini, ecc.) e laboratori, allo scopo di verificare il rispetto delle corrette procedure ed a tutela dei consumatori. I carabinieri hanno accertato irregolarità in 15 strutture, e sono state segnalate 16 persone, contestando sanzioni per un valore di circa 45mila euro. Nel corso degli interventi sono stati altresì rinvenuti e posti sotto sequestro 1.143 chilogrammi di alimenti irregolari, per un valore commerciale di circa 12.600 euro, nonché eseguiti provvedimenti di chiusura/sospensione nei confronti di 2 imprese produttive e commerciali.

Nel corso dei controlli per la listeria da parte dei carabinieri del Nas di Catania non sono state rilevate situazioni correlate ai casi di listeriosi, ma sono state “contestate alcune pratiche alimentari scorrette con il conseguente sequestro di diversi tipi di alimenti“.

Nel messinese, dice il Nas, sono stati individuati diversi laboratori artigianali di produzione insaccati e preparati a base di carne che non osservavano le procedure di rintracciabilità delle materie prime e tracciabilità dei prodotti finiti. Sono stati sequestrati quindi centinaia di chilogrammi di prodotti alimentari di origine incerta, i quali erano totalmente sprovvisti di etichettatura e documentazione commerciale attestante la filiera alimentare.

Numerosi controlli sono stati effettuati nell’ennese soprattutto nel settore caseario. “Anche in queste circostanze – dice il Nas – sono stati sequestrati oltre 2.000 kg di formaggi in fase di stagionatura, prodotti con materie prime di origine incerta e senza certificazioni, pertanto ritenuti non idonei al consumo umano. In un ristorante di un centro commerciale ennese sono stati sequestrati tonno rosso e pesce spada anch’essi di di provenienza ignota. In un caseificio della provincia di Catania sono stati rinvenuti 10 lt di prodotto cagliante scaduto e numerosi flaconi di additivi chimici anonimi fraudolentemente utilizzati per correggere le caratteristiche organolettiche di prodotti caseari non idonei alla commercializzazione, anch’essi sottoposti a sequestro“.

Nella zona nebroidea del messinese sono stati sequestrati prodotti caseari non tracciati. Un ristorante invece somministrava ai propri avventori prodotti a base di ricotta di origine e provenienza sconosciuta, non sottoposta ad alcun controllo sanitario. “A Catania – dice il Nas – una panineria nella zona fieristica del centro storico propinava al pubblico prodotti a base di carne congelati all’origine totalmente sprovvisti di etichettatura e documentazione obbligatoria attestante la rintracciabilità, pertanto immediatamente sottoposti a sequestro e distrutti“.

In un’industria di salumi della provincia di Modena sono stati sequestrati 7.000 kg di tranci di carne suina e bovina e semilavorati , invasi da ghiaccio e brina gelificata a causa del malfunzionamento del sistema di refrigerazione: c’erano anche muffe sulle pareti dei locali destinati allo scarico merci, che avrebbero potuto contaminare gli alimenti. A Bari in un’industria di lavorazione carni sono stati sequestrati 1.800 kg di prodotti privi di etichettatura e di indicazioni utili a garantirne la tracciabilità. Sequestri anche a Salerno e Catania stavolta di 3700 kg di prodotti lattiero-caseari, che stavano per essere commercializzati e che erano sprovvisti della documentazione sulla rintracciabilità.Nella provincia di Savona è stato chiuso un laboratorio di preparazione gastronomica, che non aveva l’autorizzazione sanitaria e presentava gravi carenze anche sul piano dell’igiene. Per precarie condizioni igieniche ma anche per la mancata attuazione delle procedure di autocontrollo, imposte dalla normativa, sono stati sequestrati a Ragusa 529 kg salumi già confezionati, alcuni sprovvisti di elementi utili alla tracciabilità, altri scaduti. Nella provincia di Napoli chiuso un impianto di sezionamento e commercio all’ingrosso di carni avicole sprovvisto del “Bollo CE” e di riconoscimento produttivo.

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