In varie province della Sicilia, i carabinieri per la Tutela Ambientale e del Comando Provinciale di Messina, supportati dall’Arma di Catania e Siracusa, hanno eseguito 16 misure cautelari a carico di altrettante persone, nell’ambito di un’inchiesta che ha riguardato un gruppo criminale attivo nella Sicilia orientale, dedito a vari reati contro la pubblica amministrazione e in materia ambientale.
Le misure sono state emesse dal gip di Messina, su richiesta della locale Dda: contestualmente le forze dell’ordine stanno eseguendo il sequestro preventivo di due impianti di smaltimento e compostaggio di rifiuti a Giardini Naxos (Messina) e Ramacca (Catania). I reati contestati sono il traffico illecito e lo smaltimento illecito dei rifiuti speciali, anche pericolosi, commessi anche grazie alla connivenza di pubblici funzionari della Città Metropolitana di Messina per gli impianti riguardanti la zona di Taormina e Giardini Naxos. Contestati, a vario titolo, i reati di associazione a delinquere, attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, gestione di rifiuti non autorizzata, realizzazione di discariche abusive, invasione di terreni, deviazione di acque, falsità ideologica, falsità materiale, abuso d’ufficio e corruzione.
I NOMI
Queste le persone coinvolte nell’inchiesta sul traffico di rifiuti della Dda di Messina: gli arresti domiciliari sono stati disposti per Patrizia Savio, Gaetano Monastra, Giuseppe Monaco, Rosario Russo, Davide Giunta, Matteo Taliò, Giovanni Longo, Stefano Codevilla e Romolo Barbini.
In carcere sono finiti l’imprenditore Venerino Savio ed Eugenio Faraone.
L’obbligo di presentazione alla polizia giudiziario è stato notificato a Simone Savio, Basilio Gugliotta, Vincenzo Intilisano e Rosario Catanzaro, mentre la sospensione di sei mesi dall’esercizio del pubblico ufficio è stata disposta per Concetta Sarlo.