“La maggior parte della superficie destinata ad officina di auto riparate o da riparare, esclusa la superficie destinata ad uffici, si trova nella obiettiva incapacità di produrre rifiuti o, comunque, perché produttivi di rifiuti speciali e, quindi, non soggetti a tassazione”. Questa, in sintesi, la motivazione della Commissione tributaria provinciale di Trapani che ha accolto il ricorso di un’azienda di autoriparazione di Alcamo, che ha giovato anche dell’assistenza di Confartigianato alcamese e della difesa dei legali Gianluca Vivona e Francesco Paraci, che chiedeva l’annullamento del pagamento della tassa sui rifiuti che il Comune aveva imposto, per l’intera superficie, per il triennio 2010-2012.
La Commissione ha infatti decretato come nelle officine – ma non negli uffici – ci sia “l’obiettiva incapacità di produrre rifiuti”. Giuseppe Orlando, presidente della Com.Art, associazione aderente alla Confartigianato, traspone il ricorso ad altre situazioni simili che non hanno ancora visto una fine. “Crediamo che ormai non possiamo permetterci di perdere altro tempo sull’opportunità di un riesame dei regolamenti della Tari, nelle parti riguardanti i criteri di applicazione della tassa rifiuti alle imprese artigiane ed industriali di produzione, alla luce di una circolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze sull’intassabilità delle superfici ove si producono “in via continuativa e prevalente rifiuti speciali”, a condizione, ovviamente, che le imprese provvedessero già a proprie spese al loro autonomo conferimento”.
Orlando si scaglia contro la poca attenzione a riguardo della burocrazia mentre loda l’operato e la disponibilità dell’amministrazione alcamese, dal sindaco Domenico Surdi (nella foto) passando al vicesindaco Scurto. “Abbiamo ricevuto segnali di grande attenzione e disponibilità a discutere nel merito della questione, mentre la burocrazia ha voluto in maniera frettolosa liquidare la questione”.
Oltre ai rifiuti speciali, alle imprese spetta la Tari; un provvedimento “palesemente ingiusto”, secondo Orlando che continua. “A meno che la Tari non venga appositamente modulata nei regolamenti comunali”. Per il presidente Com.Art comunque la decisione della Commissione tributaria trapanese può significare una svolta importante, anche per i molti ricorsi ancora pendenti. “Ci auguriamo che gli uffici di competenza possano rivedere la propria posizione”.