Ormai è guerra. Dopo l’elezione dei due vice presidenti (vicario e supplente) del consiglio comunale in mano all’(ex) opposizione di Basile (QUI), tra i due fronti lo scontro è acceso. Così se Fratelli d’Italia, forte dei numeri della nuova maggioranza, chiede un riequilibrio delle presidenze nelle commissioni consiliari (finora guidate dai deluchiani), dall’altro il presidente Nello Pergolizzi ufficializza quello che da tempo era nell’aria: l’affondo sul collega Maurizio Croce, eletto in consiglio quale miglior candidato sindaco perdente.
ASSENTEISTA
C’è da dire che Croce (ex candidato sindaco del centrodestra) ci ha messo del suo: dal giorno dell’insediamento ad oggi su 134 sedute è risultato presente solo in otto. Ed ha disertato tutte le sedute di commissione. Un tasso di assenteismo che sfiora il 98% e che più volte è stato evidenziato (e non soltanto dalla maggioranza di Basile). Nell’ultima seduta, quella che ha portato alla vittoria dell’opposizione trasversale, Pippo Trischitta ha elencato le più recenti assenze ingiustificate: nel mese di ottobre non si è presentato il 12, 16, 17,19, 23 e il 31 ottobre. In sostanza Maurizio Croce è presente solo nelle sedute più “calde” quelle in cui erano in gioco i posti nell’ufficio di presidenza. Vi è da dire che la questione dell’assenteismo è stata già sollevata in passato perché in base alla normativa dopo sei assenze ingiustificate scatta la decadenza. Ma Croce, dopo la prima tirata d’orecchie sulla questione ha fatto uso di un metodo già utilizzato da Cateno De Luca (che è stato presidente del consiglio comunale dal luglio 2022 ai primi di maggio 2023 senza essere quasi mai presente): la giustificazione postuma e cumulativa.
INOPPORTUNITA’
Il fatto, al di là dei tecnicismi, è comunque inopportuno come ha fatto notare Pergolizzi e lo stesso Trischitta. Del resto, dicono (e sussurrano sottovoce anche i colleghi) perché mantenere un ruolo che non si esercita? Eletto come candidato sindaco perdente avrebbe potuto pienamente esercitare il ruolo di capo dell’opposizione di centrodestra (il Pd ha solo 2 consiglieri), ma nei fatti ha rinunciato. Nei giorni scorsi il presidente Pergolizzi ha trasmesso una nota alla dirigente degli affari del Consiglio Laura Strano, alla segretaria generale Rossana Carrubba ed alla prefetta Cosima Di Stani.
INELEGGIBILITA’
In estate era stato richiesto un parere dell’Anac per incompatibilità con l’incarico nazionale (Croce è commissario al dissesto idrogeologico) che è stato negativo ma adesso la questione è doppia. Da un lato per l’appunto, Pergolizzi chiede di valutare se Croce non debba essere dichiarato decaduto per essere stato assente a sei sedute consecutive d’aula, “senza fornire alcuna giustificazione. Risulta utile evidenziare che il suddetto consigliere, in oltre un anno di mandato amministrativo, ha partecipato a sole otto sedute di consiglio, su un totale di 134 sedute effettuate dall’inizio del mandato a tutt’oggi, e a nessuna seduta di commissione”. Ma c’è una postilla, quella sulla sopravvenuta ineleggibilità che è diversa rispetto all’incompatibilità. Il quesito è: Croce era eleggibile a consigliere comunale in quanto soggetto attuatore per l’emergenza idrogeologica della Regione Siciliana, “con poteri e funzioni addirittura superiori a quelle dei vertici delle amministrazioni di Stato e della Regione?
IL DOPO CROCE
In realtà nei mesi scorsi la vicenda era stata messa in cassetto per via delle indiscrezioni, che lo stesso Maurizio Croce non aveva smentito, sulla sua possibile nomina all’AP dello Stretto dopo Mega e che avrebbe comportato le sue dimissioni da consigliere comunale. In questo caso dovrebbe subentrare l’ex consigliere comunale Pd Alessandro Russo (primo dei non eletti nella lista De Domenico sindaco). C’è anche chi sostiene una tesi diversa e che poiché il seggio è del centrodestra il posto spetterebbe alla lista di Forza Italia. All’AP però è in arrivo un commissario tecnico pertanto i mal di pancia nei confronti di una situazione che si prolunga da oltre un anno sono ricominciati. E adesso l’affondo è di Pergolizzi, ma il presidente sa bene che non ci saranno levate di scudi da parte dell’Aula, soprattutto adesso che l’opposizione trasversale (centrodestra e Pd ) da minoranza è diventata maggioranza ed una presenza in più alle sedute, vale oro.