“Abbiamo iniziato un percorso di libertà. Anzi di liberazione. E lo stiamo facendo alla luce del sole ed in uno dei luoghi simboli di Messina, davanti allo Stretto”.
Nino Germanà per la prima conferenza stampa dal giorno in cui ha deciso di sostenere Federico Basile candidato sindaco ha scelto il Ricrio a mare, un “balcone” sullo Stretto di Messina. Lo fa per annunciare la candidatura al consiglio comunale di Lino Cucè, storico presidente della Terza circoscrizione, nonché unico uscente di Forza Italia, che nei giorni scorsi, è stato silurato con la decisione del centrodestra di preferirgli Alessandro Cacciotto, ed ha lasciato partito e ruolo di vice coordinatore provinciale.
Nel presentare Lino Cucè che correrà per il consiglio comunale nella lista della Lega “Prima l’Italia”, Nino Germanà ha voluto puntualizzare alcuni aspetti.
“Una parte del centrodestra è con noi, con Prima l’Italia e voglio ribadirlo- ha dichiarato il parlamentare– Così come sottolineo che Salvini ha pienamente condiviso la nostra decisione. Io qualche domanda sulla coalizione che sostiene Croce me la farei, visto che ci sono un paio di anomalie. La prima: ci sono due presidenti uscenti nelle circoscrizioni e sono espressioni di centrodestra. Sono Lino Cucè, presidente del quartiere più popoloso, il terzo e Ivan Cutè, presidente del quinto quartiere, altrettanto popoloso. Entrambi i presidenti uscenti, entrambi di centrodestra non sono riconfermati dalla coalizione che si dice di centrodestra. Però quella coalizione che si dice di centrodestra schiera candidati alla presidenza due che nel 2018 erano con il centrosinistra e cioè Giovanni Scopelliti e Alessandro Cacciotto . Ma del resto il candidato sindaco del centrodestra è Maurizio Croce, ex assessore di Crocetta, imposto da Picciolo e Genovese. Quindi è chiaro che c’è un centrodestra che non vuol continuare a subire le decisioni imposte da chi ha sempre voluto comandare Messina e quel centrodestra è con noi”.
Sia Lino Cucè che Ivan Cutè presidenti uscenti nei quartieri sono adesso candidati al consiglio comunale nella lista Prima l’Italia che Germanà sta predisponendo dal giorno della rottura con la coalizione di centrodestra e che lui definisce adesso una maionese impazzita.
“Che non ero io il candidato alla presidenza della terza circoscrizione l’ho saputo da un comunicato stampa. Sul piano personale queste cose non si fanno. Siamo persone non caselle- ha detto Lino Cucè– Chi mi conosce sa cosa ho fatto per il quartiere in questi 10 anni. Ho sempre lavorato con chi amministra e con la macchina burocratica. Ho portato risultati tangibili e l’ho fatto anche grazie al dialogo che c’è stato in questi anni con l’amministrazione. Io sono una persona che sta in strada e la gente oggi vuole continuità perché i risultati li ha visti”.
Cucè non vuole parlare più del passato ma guardare alla campagna elettorale. C’è però uno strappo chiaro con il partito, Forza Italia, che non l’ha sostenuto ma “sacrificato” sull’altare della coalizione. La parlamentare Matilde Siracusano ha perso in un solo colpo il suo candidato alla presidenza e il suo rappresentante a Messina. Non a caso la Siracusano ha poi disertato la conferenza stampa della presentazione della lista di Forza Italia. E nel gioco delle correnti a prevalere è stato Tommaso Calderone, capogruppo azzurro all’Ars, che ha ottenuto la candidatura alla presidenza del quarto quartiere per Nicola Lauro (scatenando le ire di esponenti di Fratelli d’Italia che chiedevano la conferma del partito con Francesco Arnone).
Una serie di reazioni a catena che andranno avanti anche con la resa dei conti in Fratelli d’Italia alle prese con i malumori (per usare un eufemismo) di una parte del partito nei confronti delle decisioni di Elvira Amata sulle candidature nelle circoscrizioni. Non è escluso un altro strappo tra i meloniani.
“La verità-spiega Germanà- è che al di là di quello che dice non è Maurizio Croce che sceglie in autonomia. Su sei quartieri le presidenze sono andate a Scopelliti che è con Picciolo, tre a Genovese, una a Calderone ed una ad Amata….Fate voi i conti, Genovese vuol continuare a fare il padre-padrone”.
Gongola Federico Basile che incassa Lino Cucè ed il suo gruppo e cita Giorgio Gaber a proposito della situazione nei quartieri “Con i candidati alle presidenze dei quartieri del centrodestra che alla scorsa elezione erano nel centrosinistra viene da cantare cos’è la destra, cos’è la sinistra. Ma io sono felice che un presidente come Lino Cucè che ha vissuto il territorio per 10 anni adesso dica di voler stare al mio fianco. Il lavoro paga”.
Soddisfatta la commissaria provinciale di Prima l’Italia Daniela Bruno: “La lista che stiamo presentando è fatta di cuore e competenza.”
C’è da chiedersi se davvero lo strappo si sia consumato in 48 ore o se i malumori non siano invece maturati nelle scorse settimane.