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Mobilità sostenibile

Messina, il caso dei cordoli nel corso Cavour. La doppia fila è come la mamma: non si tocca

mercoledì 23 Agosto 2023

A Messina l’automobilista ha poche certezze, ma la doppia fila (e i parcheggi ad angolo e strisce pedonali), è una di quelle. E’ un po’ come la mamma, guai a chi la tocca. Così, ogni provvedimento dell’amministrazione comunale volto alla mobilità sostenibile, come l’istituzione dell’isola pedonale (che dall’ 1 ottobre sarà permanente) sul parte del viale San Martino, è un colpo al cuore. Così non appena nei giorni scorsi si sono visti gli operai al lavoro per installare i cordoli che semplicemente delimitano una linea che fino ad oggi è lasciata “al sentimento” di divieto, è bastato per scatenare la protesta.

Dopo molti anni infatti tornano i cordoli in corso Cavour. L’installazione serve a delimitare la pista ciclabile (che a fine progetto arriverà fino a villa Dante a sud) e la corsia preferenziale per gli autobus. In realtà i cordoli sono stati installati là dove c’è, da anni, la linea di divieto di invadere quella corsia, divieto che per l’appunto viene lasciato alla libera interpretazione di chi procede in quel momento lungo il centralissimo e caotico corso Cavour. Il dettaglio rilevante è che i bus procedono in senso opposto rispetto al senso di marcia pertanto ogni sorpasso azzardato e ogni invasione di corsia che finisce sulla preferenziale di fatto oltre ad essere contromano è a rischio incidenti e molto spesso li causa. I cordoli un tempo c’erano, ma sono stati eliminati perché poco funzionali per una serie di motivi (passaggio delle processioni comprese).

Il corso Cavour quindi è diventato un mezzo far west rispetto alle regole del codice stradale, aggravato dal fatto che, soprattutto in orari di punti, alla sosta (nonostante le zone di divieto) si aggiunge con regolarità la doppia fila, quella caratteristica “un minuto e mi sposto, il tempo di entrare nel negozio”.

Così la vista dei cordoli è stata interpretata come l’aglio per i vampiri. Immediate le proteste corali, nonostante quel cordolo in realtà sia un po’ come una sottolineatura di una regola esistente.

Si è sollevato un coro: si restringe la strada ad una corsia. Invece, numeri alla mano è tutto uguale.

Il corso Cavour senza cordoli ha strada larga 13 metri, spazio per la sosta largo 2 metri, due corsie da 2 metri e 75, corsia per i bus larga 3 metri e 50, corsia per le bici larga 1 metro e cinquanta.

Il corso Cavour con i cordoli ha strada larga 13 metri, spazio per la sosta largo 2 metri, due corsie da 2 metri e 75, corsia per i bus larga 3 metri e 50, corsia per le bici larga 1 metro e cinquanta.

Nei tratti oggi delimitati dai cordoli era vietato il transito anche prima (ed era pure contromano e si rischiava di finire contro un bus), non si comprende il senso della protesta. In realtà lo si comprende eccome. A repentaglio non c’è la sicurezza ma la doppia fila che a questo punto non sarà più possibile, o, se tenacemente dovesse restare pessima abitudine dovrà vedersela con i controlli e le multe che, si spera, siano quotidiane.

 

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