Il caso dei medici e sanitari dell’Università di categoria EP (elevata professionalità) assunti nel 2011 dall’Azienda Ospedaliera Universitaria “G. Martino” finisce all’attenzione della giunta regionale. I 150 medici, riuniti in assemblea, hanno infatti inviato una richiesta d’incontro con una delegazione al presidente della Regione Renato Schifani ed all’assessore regionale alla sanità Giovanna Volo ponendo all’attenzione anche della stampa una serie di criticità scaturite da recenti provvedimenti presi dai vertici dell’azienda.
Medici e sanitari, che prestano la loro attività assistenziale come dirigenti si dicono preoccupati per la revoca “delle delibere di conferimento di incarichi di responsabilità e/o di direzione di UOS, UOSD e UOC e al cambiamento di qualifica da Dirigenti Medici e Sanitari a funzionari”.
I professionisti, tutti categoria EP dell’Università, sono stati stabilizzati ed assunti a tempo indeterminato nel 2001 dall’allora Policlinico Universitario alle prese con carenze occupazionali, con funzioni e retribuzioni di Dirigenti Medici/Sanitari Ospedalieri. Attualmente, si legge nella lettera aperta inviata alla stampa “occupano posizioni d’ importanza strategica per l’AOU e garantiscono prestazioni mediche assistenziali di elevato profilo professionale e quando non responsabili di UU.OO., sono destinatari di contratti di alta professionalità che ne connotano l’inquadramento secondo quanto previsto dal CCNL della Dirigenza Medica attualmente vigente”.
Il caso è scoppiato nei mesi scorsi in seguito ai provvedimenti di revoca degli incarichi da dirigente medico in quanto, secondo la tesi dei vertici dell’Azienda Ospedaliera occorre attenersi alla normativa che equipara i medici EP dell’Università sotto il profilo del trattamento economico ai dirigenti medici del SSN ma non con la stessa qualifica. In sostanza la figura degli EP è prevista dal contratto Università e ricerca e non da quello della sanità, pertanto sarebbero da inquadrarsi come funzionari e non come dirigenti.
La vicenda è finita sul tavolo del dipartimento regionale Pianificazione strategica guidato da Mario La Rocca che ha inviato una lettera all’AOU Martino chiedendo chiarimenti e ventilando l’ipotesi che, a questo punto, se sono funzionari dell’Università deve essere l’Ateneo a pagarli e a rimborsare la Regione degli stipendi dal 2001 ad oggi. In ogni caso secondo La Rocca all’epoca del trasferimento dall’Università al Policlinico il quadro normativo era in evoluzione e ancora non definito.
I medici intanto stanno valutando anche ipotesi di un ricorso alle vie legali, ma sottolineano le conseguenze che in questo momento gravano sui pazienti.
“La cittadinanza tutta da anni assistita da questi professionisti rischia di restare senza una buona parte di qualificata assistenza qualora l’Amministrazione dell’AOU dovesse procedere nella sua iniziativa di “epurazione” da funzioni apicali e/o dagli incarichi dirigenziali dei professionisti in questione”.
I sanitari hanno rappresentato gran parte della forza lavoro medico/chirurgica; quasi la metà della Dirigenza dell’AOU è in prima linea nei reparti di Emergenza/Urgenza, ma anche Medicine, Neonatologia, Pediatria, Ginecologia ed Ostetricia, Chirurgie Generali e specialistiche, Radiologia, Laboratori, Farmacia, ecc., e ancora nelle Direzioni Aziendali con responsabilità gestionali.
“La situazione di grave, immotivata e incomprensibile delegittimazione di una intera classe di professionisti sia tale da esigere la necessità di tutelare in maniera decisa e collettiva l’attività professionale fino ad oggi svolta con serietà e passione anche e soprattutto negli aspetti più impegnativi e gravosi dell’assistenza, ritenendo di difendere in ogni sede la dignità di professionisti così palesemente umiliata”.
I professionisti invitano a valutare soluzioni tenendo in considerazione quanto deciso in altre Aziende Ospedaliere Universitarie italiane che hanno in attività medici EP, anche in posizioni apicali ed in quest’ottica hanno chiesto un incontro sia al presidente Schifani che all’assessore Volo.