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Messina, il nuovo svincolo di Giostra è realtà dopo vent’anni di interminabile attesa

lunedì 31 Luglio 2017

L’attesa è durata oltre vent’anni e adesso l’uscita di Giostra, la più importante, quella per chi proviene da Catania, è diventata finalmente realtà, con l’avvenuto battesimo in pompa magna di un simbolo di quel progresso che pur a ritmo di “tartaruga” fa registrare qualche segnale di timida ripresa a Messina.

Nei giorni scorsi era arrivata la notizia del finanziamento per l’approdo di Tremestieri e adesso si e’ sbloccata l’atavica situazione del nuovo svincolo di Giostra che si può considerare quello maggiormente nevralgico per l’utenza in movimento dalla fascia ionica e dagli altri svincoli della tangenziale.

Per l’altra, quella per chi proviene da Palermo, quindi dalla fascia tirrenica e da Villafranca, bisognerà ancora attendere qualche mese. Nell’aprile 2013 erano stati aperti due ingressi, ma per lo svincolo sono serviti altri 53 mesi, una tempistica lunghissima ed emblematica di come troppo spesso anche le piccole grandi conquiste nel settore delle infrastrutture e della viabilità richiedono tanto, troppo tempo, mentre in analoghi contesti al Nord occorrono pochi mesi e tutto viene inaugurato senza particolari trionfalismi.

Da quattro anni è diminuito il traffico dalla zona nord in direzione centro, ora potrà ridursi anche in senso opposto, ed e’ già un fatto comunque incoraggiante.

Alla cerimonia inaugurale erano presenti i vertici dell’Amministrazione comunale, del Cas e dell’Anas ed il presidente della Regione Rosario Crocetta, che ha presenziato l’appuntamento insieme all’assessore regionale alle infrastrutture, Luigi Bosco e con l’assessore regionale alla Cultura, il messinese Carlo Vermiglio.

Hanno detto che la nostra Amministrazione non aveva mantenuto gli impegni con i cittadini – ha detto il sindaco Renato Accorintie invece il lavoro e la concretezza pagano, sempre e comunque. L’assessore De Cola ha lavorato bene e si e’ mosso in sinergia con il Cas e l’Anas. Sono fiero del fatto che la nostra Amministrazione sia stata quella che ha fatto arrivare a Messina più soldi di tutte le altre, opere per centinaia di milioni. Voglio essere giudicato dai fatti, non dalle chiacchiere, le magliette e altre cose inutili”. Accorinti scalda insomma i motori in vista delle prossime elezioni e aggiunge: “bisogna dire tutte le verità ai cittadini, poi giudicheranno loro”.

Chi avverte ancor più forte il “profumo” delle elezioni è Crocetta. Il governatore, nella circostanza, ha sdoganato “l‘impegno e la presenza attiva del Governo regionale a dispetto dei disfattismo e dei mistificatori di verità” e non ha perso l’occasione (casuale il momento?) per dichiararsi “un messinese” visto che ha residenza nel versante tirrenico della provincia, a Castel di Tusa.

La città è stata massacrata dal traffico di collegamento tra la Sicilia e il resto d’Italia, anche per mancanza di infrastrutture. Quella di oggi è una tappa importante, un impegno mantenuto. Messina ha le potenzialità per essere una realtà trainante della nostra isola, può e deve esserlo“, ha evidenziato Crocetta, che si e’ anche soffermato sulla situazione del Consorzio Autostrade, rappresentato nella circostanza dal presidente Rosario Faraci: “Era un ente poco trasparente, con un mare di debiti e gli appalti in mano alla criminalità. Oggi è un ente che lavora. Ogni tanto scoppia qualche inchiesta ma riguarda il passato e non la nuova classe dirigente. L’unica via intelligente per il futuro è la fusione con Anas, purtroppo l’Ars ritarda sempre”.

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