Per lui, da uomo dei numeri, ex revisore dei conti (ed anche presidente del collegio), ex direttore generale ed oggi sindaco, il vero pilastro di ogni cambiamento è stata l’approvazione del Piano di riequilibrio (QUI). I concorsi dopo oltre 20 anni, le assunzioni, il modello Messina per la gestione dei rifiuti, gli investimenti sulla rete idrica, i cantieri nelle ville, negli spazi verdi, la rivoluzione della mobilità e del trasporto pubblico, fino ai grandi eventi sono tutti figli di un unico “papà”, quel Piano di riequilibrio andato in porto dopo 11 anni (e con tanti che remavano contro).
Tra un paio di mesi Federico Basile spegnerà due candeline alla guida del Comune di Messina, due anni vissuti senza mai fermarsi, inanellando una serie di indiscutibili risultati che hanno cambiato il volto della città.
“Sono stati due anni intensi, di corsa, direi anche con molte sorprese per me che ho sempre fatto un altro lavoro e sto vedendo le cose da un’altra prospettiva- racconta- Dal 2018 ad oggi si è creato un meccanismo che funziona, siamo stati capaci di portare a casa risultati che prima erano inimmaginabili. Dai risultati più grandi a quelli più piccoli. Faccio un esempio, se oggi possiamo finalmente restituire alla città la fruizione del Parco Aldo Moro è perché De Luca ha reso operativa la nuova convenzione con l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (ndr. che dal 1946 di fatto ne precludeva l’uso). E’ la continuità che porta risultati. Cateno ha per così dire raso al suolo, resettato e creato il terreno fertile. La continuità è importante, perché ci consente oggi di rispettare gli impegni presi con il nostro programma in campagna elettorale. Vorrei ricordare che nel 2012 l’allora commissario del Comune di Messina Luigi Croce approvò un bilancio con allegata una semplice lettera dell’ex presidente Crocetta nella quale annunciava l’arrivo di 40 milioni che non si sono mai visti…..Nel 2013 da revisore dei conti diedi il parere alla prima versione del Piano di riequilibrio, dieci anni dopo ho potuto,da sindaco, vedere approvato il Piano così come è stato rimodulato da De Luca. Da qui parte tutto, e questi due anni sono stati intensi, mi son sembrati cinque….”
Non è un caso se, da ex revisore e presidente dei revisori, da ex direttore generale ed ex esperto, Federico Basile sindaco ha sempre mostrato serenità nei mesi di attesa del verdetto, anche a fronte di polemiche, dubbi e contenziosi. Le varie versioni di un Piano la cui rimodulazione è durata un decennio lui le conosce benissimo ed il lavoro fatto con Cateno De Luca proprio sui conti ha fatto sì che anche gli ultimi passaggi sono stati superati senza troppi timori.
“Senza l’approvazione del riequilibrio non avrei potuto assumere 341 persone a tempo indeterminato e dopo 20 anni al comune con i concorsi, non potrei bandire il nuovo concorso per altri 130 vigili urbani, né assumere altri dirigenti, né fare tutto quello che abbiamo fatto. Senza i conti in ordine non c’è credibilità, era andata persa. Noi oggi abbiamo credibilità e questo comporta risultati dai lavori sulle strade alla gestione dei rifiuti, al servizio di trasporto pubblico fino agli investimenti che stiamo facendo per potenziare la rete idrica. Messina oggi vive una stagione diversa e sicuramente serena. Nelle scorse settimane ho incontrato il sindaco di Pescara con il quale stiamo ragionando sulla Bandiera Blu che tra l’altro otterremo per Messina. Bene, a Pescara c’è un centro pedonale che arriva fino all’affaccio a mare e nessuno si lamenta. Capisco le remore di alcuni messinesi, ma Pescara non è una grandissima città eppure sono riusciti a realizzare il progetto di ampia pedonalizzazione. A Messina mi sento rispondere che è impossibile perché c’è tanta gente anziana…..”.
Proprio la mobilità, i cordoli a tappeto, i parcheggi a pagamento in numerose zone, ForestaMe che con la piantumazione di alberelli ha tolto spazio ai posteggi, la pista ciclabile (anche doppia in alcuni tratti) rappresentano la nota dolente, con la nascita di comitati di protesta, la raccolta firme e mal di pancia anche all’interno della maggioranza. Una mobilità sostenibile “troppo spinta” secondo gli oppositori che avrebbero preferito passaggi graduali o comunque provvedimenti limitati solo ad alcune aree. Anche l’isola pedonale del viale S. Martino che oggi è realtà quantomeno permanente è stata al centro di non poche polemiche (nonostante non sia particolarmente estesa ma interessi una parte del viale).
Basile è molto soddisfatto di quanto le partecipate stanno facendo, Atm in testa, con un servizio pubblico potenziato e qualitativamente migliorato. Gli abbonamenti “low cost” del MoveMe sono stati la sorpresa con un vero e proprio boom di tessere (QUI) e soprattutto con il fatto che i messinesi hanno “scoperto” l’uso del mezzo pubblico.
“E tra poco arrivano altri 70 bus….Io sono molto contento perché siamo una squadra che lavora in modo unito e senza fermarci mai. E’ normale che ci siano perplessità e preoccupazioni, ma Messina è una città indisciplinata. Non posso mettere i paletti in tutta i marciapiedi della città perché i messinesi non rispettano le regole e posteggiano là dove non è possibile. L’azione amministrativa c’è, c’è anche la progettualità che guarda avanti, ma non si può pensare che per evitare il mancato rispetto delle regole dobbiamo disseminare di paletti Messina….Noi stiamo usando il criterio del rispetto, anche nei confronti della propria città, questo è il nostro messaggio. Stiamo migliorando i servizi e lavoriamo su tutti i settori, dai grandi eventi alla cultura, allo sport, alla digitalizzazione. Tra due settimane andrà in gara il depuratore di Tono dopo decenni di attesa. Ma sono tantissimi gli esempi che potrei fare”.
A proposito di rispetto delle regole mentre Messina raggiunge vette esemplari di raccolta differenziata il Comune e MSBC sono costretti a ricorrere alle foto trappole per “beccare” gli zozzoni che spesso sono pure “insospettabili”, per non dire dei furbetti della Tari che grazie al grande lavoro dell’assessore Cicala (anche sul fronte di tutte le imposte, Amam compresa) hanno vissuto anni ed anni di “invisibilità” a scapito dei messinesi perbene. Se tutti pagano si paga di meno.
C’è il grande capitolo del risanamento che procede speditamente e che sta riconsegnando alla città anche spazi verdi (vedi parco di Camaro che sorgerà al posto delle baracche già demolite). Le demolizioni in vista dell’I-hub hanno riappacificato la città con il “suo” mare.
Infine il capitolo Ponte sullo Stretto. La prossima settimana Basile è chiamato a sedersi al tavolo della conferenza dei servizi e far sentire la voce della città.
“Io sono il sindaco sia in questa vicenda che in tutte le altre e quando vado a Roma, nei vari ministeri, lo faccio da sindaco, da amministratore, ho rapporti buoni con tutti, non devo accattivarmi il centro destra o il centro sinistra. Questo vale anche per il Ponte, non importa cosa pensa Federico ma quel che fa il sindaco. C’è una legge dello stato, è stata fatta una scelta ed è chiaro che io devo rappresentare Messina, a maggior ragione se l’opera ha carattere così invasivo. Ammetto di essere preoccupato, ma non c’è alcuna sbavatura ideologica”.
In due anni però, se l’amministrazione ha portato a termine parte degli obiettivi prefissati, la maggioranza in consiglio comunale non è più quella del 2022 (che poteva contare pure sulla famosa “Iva” in più). Oggi la maggioranza in Aula è delle opposizioni (centro destra e centro sinistra), dopo una serie di cambi di casacca (in ultimo l’addio di Cettina Bonocore passata a Forza Italia) e il divorzio della Lega dove tra l’altro sono confluiti ex deluchiani.
“I cambi di maggioranza avvengono un po’ ovunque non solo a Messina. Noi stiamo facendo quello che avevamo detto, stiamo portando avanti il progetto iniziale, mi chiedo quindi perché c’è chi si è spostato, sia pure legittimamente, visto che noi non abbiamo mutato nulla, ma abbiamo fatto quanto previsto dal programma”.
Un’altra caratteristica di Basile è proprio questa (che tra l’altro lo vede agli antipodi rispetto a Cateno): non userà mai la clava contro gli avversari (o contro gli ex alleati) e preferisce al ring l’antica arte della diplomazia e del dialogo.