Condividi
lettera aperta

Messina, l’Orsa: “Storia di A., 73 anni, senza pensione di povertà causa burocrazia”

mercoledì 5 Aprile 2023

La lettera aperta è indirizzata al direttore dell’Inps. Una storia amara, disperata, segno dei tempi in cui basta un attimo per far precipitare la vita di un uomo. A scrivere è il sindacalista dell’Orsa Mariano Massaro, che racconta la storia di Antonino C., un uomo di 73 anni che a causa della burocrazia sta finendo in povertà e soprattutto è finito in ospedale, a tal punto l’ingiustizia patita gli ha ferito il cuore.

Antonino percepisce un assegno sociale di vecchiaia (povertà) che ammonta a poco più di 600 euro al mese, vive da solo e fino a poco tempo fa era autosufficiente. Nel gennaio 2023 si è rivolto al mio sindacato perché allo sportello delle Poste Italiana gli è stato riferito che l’INPS non aveva versato la sua pensione mensile. L’ORSA si è immediatamente attivata presso l’INPS per conoscere i motivi dell’interruzione del sussidio, è emerso che l’Istituto avrebbe inviato ad Antonino C., attraverso posta ibrida che non prevede la ricevuta di ritorno, un avviso di ricostituzione della pensione con allegato  l’elenco dei documenti da presentare. Antonino non ha mai ricevuto questo avviso e non avendo trasmesso la documentazione richiesta gli è stata sospesa la piccola pensione che gli consentiva di sopravvivere”.

A questo punto il sindacato si è attivato immediatamente per regolarizzare la posizione di Antonino, presentando i documenti che l’INPS, di volta in volta, richiedeva. Nel febbraio 2023 l’anziano si è presentato allo sportello per ritirare la pensione ma anche questa volta è tornato a casa a mani vuote. L’Orsa interviene di nuovo e l’Inps risponde, in ritardo, che dall’istruttoria in corso era emersa l’esigenza di ulteriori documenti, fra i quali la sentenza di separazione di Antonino con l’ex coniuge. Nel frattempo anche a febbraio, per il secondo mese consecutivo, Antonino è rimasto senza alcuna forma di reddito, con le bollette scadute e senza un euro in tasca per la minima sopravvivenza.

In coerenza con i principi del Sindacato di Base, l’ORSA ha provveduto ai bisogni minimi del proprio associato e armata di pazienza ha recuperato il resto dei documenti richiesti dall’Istituto, confidando nella regolare erogazione del sussidio a fine marzo 2023. 

Nell’attesa Antonino si è ammalato di forte depressione e il 29 marzo è stato ricoverato d’urgenza per un infarto in corso. Solo grazie alla prontezza dei medici dell’Ospedale Papardo è ancora vivo ma fra le cause delle sintomatologie emerse negli ultimi due mesi vi è certamente la frustrazione per aver toccato con mano la stato di povertà assoluta-prosegue Massaro– Egregio Direttore, le scrivo la presente per comunicarle che neanche a fine marzo l’INPS ha erogato il sussidio, significa che Antonino dovrà affrontare senza alcuna forma di reddito anche questo mese di Aprile, quattro mesi consecutivi. Questa volta la giustificazione sarebbe che il sistema informatico non ha recepito la pratica e con inaudita leggerezza l’INPS rimanda la soluzione al prossimo mese. Le chiedo: cosa sarebbe successo ad Antonino se non avesse avuto la solidarietà dei lavoratori dell’ORSA che hanno provveduto ai suoi bisogni minimi? Sarebbe finito sotto i ponti? Lei sa bene che centinaia di concittadini si trovano nella condizione di Antonino e non tutti hanno parenti e amici cui rivolgersi per sopravvivere nell’attesa che l’INPS svolga il suo lento percorso burocratico. 

Assunta la necessità di ricostituire il diritto all’assegno sociale per individuare chi lo percepisce senza averne diritto, non è ammissibile che durante la caccia ai furbetti paghino le conseguenze i soggetti deboli della società che senza l’assegno di povertà sono abbandonati a se stessi e tenuto conto dell’età avanzata non hanno gli strumenti per districarsi nel labirinto burocratico che gli si presenta davanti- si legge ancora nella nota dell’Orsa– Gentile direttore mi consenta una sfogo, se il cinismo che si utilizza per individuare i furbetti dell’assegno di povertà e del reddito di cittadinanza si applicasse anche alla caccia dei grandi evasori, si potrebbe realmente recuperare il debito nazionale. Mi corre l’obbligo di anticiparle che l’ORSA utilizzerà tutti gli strumenti sindacali e legali per il giusto risarcimento ad Antonino C. che in seguito alla vicenda descritta si è seriamente ammalato ed ha perso parte della sua autosufficienza.Tanto le dovevo.

 

Questo articolo fa parte delle categorie:
Condividi
ilSiciliaNews24

Francesco Zavatteri: “Chi spaccia il crack vende morte ai ragazzi” CLICCA PER IL VIDEO

Seconda parte dell’intervista de ilSicilia.it a Francesco Zavatteri, padre di Giulio, giovane artista palermitano, ucciso da un’overdose di crack all’età di 19 anni il 15 settembre 2022. L’importanza delle strutture nei quartieri delle città, le proposte dal basso e le iniziative legislative sul tema della tossicodipendenza.

BarSicilia

Bar Sicilia, Tamajo e la ex Blutec: “Non è più il momento di fare speculazioni, garantiremo i livelli occupazionali”

Intervistato da Maurizio Scaglione e Giuseppe Bianca, uno degli uomini di punta del governo Schifani in Sicilia, fa il punto sull’attuale quadro della situazione. Nei luoghi in cui ha vissuto la favola operosa dell’indotto del golfo di Termini Imerese Tamajo riavvolge il nastro della narrazione dell’ultimo anno e mezzo di lavoro

La Buona Salute

La Buona Salute 63° puntata: Ortopedia oncologica

La 63^ puntata de La Buona Salute è dedicata all’oncologia ortopedica. Abbiamo visitato l’Ospedale Giglio di Cefalù, oggi punto di riferimento nazionale

Oltre il Castello

Castelli di Sicilia: 19 ‘mini guide’ per la sfida del turismo di prossimità CLICCA PER IL VIDEO

Vi abbiamo accompagnato tra le stanze di 19 splendidi Castelli di Sicilia alla scoperta delle bellezze dei territori siciliani. Un viaggio indimenticabile attraverso la storia, la cultura, l’enogastronomia e l’economia locale, raccontata dai protagonisti di queste realtà straordinarie.