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Federconsumatori e Cgil

Messina: poveri ma col pallino del gioco d’azzardo on line. Il report

giovedì 21 Dicembre 2023

Poveri sì, disoccupati anche, sfiduciati per di più, ma con il pallino del gioco d’azzardo.  Meglio se on libe. E’ la fotografia di Messina (provincia compresa) emersa dal report 2022 di Federconsumatori e Cgil sui numeri in Italia e che la vedono in cima alle classifiche.

SPESA RECORD

Messina registra la maggiore raccolta pro capite del gioco on line nella fascia d’età tra i 18 e i 74 anni (praticamente tutta la vita) con una spesa di 2.911 euro, (il doppio di quella nazionale) seguita da Palermo e Siracusa. E ad essere pignoli è il capoluogo che ha spesa pro capite più alta per il gioco d’azzardo on line:   3.182 euro (risultando quarta a livello italiano dopo Benevento, Crotone e Reggio Calabria).

PATTI IN CIMA AL REPORT

Un record nazionale è in provincia di Messina, in quel di Patti, che pur non essendo un comune molto grande, è secondo in Italia per spesa pro capite per gioco on line:  4.685,74 euro, quasi il triplo rispetto alla media nazionale (1.719 euro) e superato solo da Castel San Giorgio in provincia di Salerno (4.999 euro). Neanche a  Lipari e Sant’Agata di Militello si scherza, con cifre sopra i 3.500 euro pro-capite.

I PICCHI AL SUD

Il report di Federconsumatori e Cgil fa riferimento al 2022 ed evidenzia un ritorno ai picchi pre-covid nonché il fatto che il gioco on line sia concentrato soprattutto al sud (e sia meno “controllabile dal fisco). Il motore della raccolta da remoto nazionale è territorialmente collocato nel meridione d’Italia: in Campania (Caserta, Napoli, Avellino, Salerno, Benevento), in Sicilia (Messina, Palermo, Siracusa, Catania), in Calabria (Reggio C., Vibo Valentia, Crotone, Catanzaro, Cosenza, Potenza) e in Puglia (Lecce, Taranto, Brindisi). Il fenomeno riguarda soprattutto i centri medio piccoli e medi, là dove più alto è il tasso di disoccupazione e di precarietà lavorativa.

PIU’ CRISI PIU’ AZZARDO

Esiste una relazione inversa tra la situazione socioeconomica e finanziaria, e l’incremento della raccolta complessiva dei giochi d’azzardo– si legge nel report- All’acutizzarsi della crisi (reale o percepita) corrisponde una crescita della propensione al gioco e una conseguente contrazione dei consumi. Motore di questa dinamica, alimentata dalla crescente pubblicizzazione dei giochi d’azzardo legali, è l’idea illusoria di una vincita in grado di garantire la risoluzione “in un colpo solo” dei problemi”. Insomma con un sei al superenalotto puoi cambiare la tua vita e le tipologie di gioco tra l’altro presentano un’ampia gamma di scelta.

IL TRUCCO

Ma proprio il fatto che siano primi in classifica i centri più piccoli evidenzia un altro dato: “la possibilità che in alcune aree urbane secondarie si sviluppino importanti poli di generazione dei volumi di gioco legati all’attività di conti online di “giocatori professionisti” che “investono” mensilmente sulle piattaforme decine di migliaia di euro”.

 

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