Sono 300 i migranti trasferiti, su disposizione della prefettura di Agrigento, dall’hotspot di Lampedusa.
Centoventi sono stati fatti salire sul pattugliatore e 180 sul traghetto Galaxy, entrambi con destinazione Porto Empedocle. Nella struttura di contrada Imbriacola sono, al momento, rimasti 1.150 ospiti. Per il pomeriggio, la prefettura ha programmato un ulteriore trasferimento di 420 persone.
Sempre in tema migranti, arrivano aggiornamenti dopo il fermo della Geo Barents.
La nave Ong è stata raggiunta da un fermo amministrativo di 20 giorni ed una multa (dai 2 ai 10 mila euro, la decisione finale spetta al prefetto di Ancona) per non aver fornito tutte le informazioni richieste dalle autorità italiane riguardo l’ultima missione che si è conclusa lo scorso 17 febbraio con lo sbarco ad Ancona di 48 persone.
La misura è stata predisposta dalla Capitaneria di porto di Ancona. I dati Vdr, informa Medici senza frontiere, “hanno lo scopo di fornire, in una forma sicura e sempre disponibile, informazioni riguardanti la posizione, il movimento, lo stato fisico, il comando e il controllo di una nave nel periodo che precede e segue un incidente marittimo. Le informazioni memorizzate nel Vdr devono essere utilizzate, secondo le normative vigenti, in un’investigazione successiva ad un incidente marittimo. Il soccorso dei 48 naufraghi non rientra in questa casistica ed è per questo che il comandante non ha attivato questa procedura ma ha condiviso, come sempre, tutte le altre informazioni relative alla missione”.
“Ci viene contestato di non aver condiviso in dati del Vdr (Voyage Data Recorder), richiesti a Geo Barents subito dopo l’assegnazione del porto di Ancona”. Il Vdr è una sorta di scatola nera che registra informazioni sulla nave. “Mai prima di questa occasione – afferma Medici senza frontiere in merito al fermo amministrativo disposto dalle autorità italiane – era stato richiesto a Geo Barents la condivisione dei dati Vdr ed il Comando nave ha sempre fornito tutte le altre informazioni relative alla missione (come il diario di bordo)”. La ong sta ora “valutando con il suo team legale la legittimità di questa misura e eventuali azioni legali da intraprendere”.