È in corso, dall’alba di stamattina, l’operazione di sgombero dell’ex cementificio «Calcestruzzi Selinunte» sul territorio di Castelvetrano, al confine con Campobello di Mazara. All’interno si trova, al momento, un gruppo di migranti residenziali. L’operazione, coordinata da questura e prefettura, vede coinvolti poliziotti in tenuta antisommossa, vigili del fuoco, operatori della Croce Rossa Italiana, Asp Trapani.
Il Ministro dell’Interno, , ha espresso soddisfazione per l’operazione che questa mattina ha consentito di liberare a Castelvetrano, nel Trapanese, un complesso industriale, da anni occupato abusivamente.
L’intervento, che ha visto impegnate 120 unità delle forze dell’ordine insieme a personale dei Vigili del fuoco e della Croce rossa, è stato coordinato dalla prefettura di Trapani grazie ad una attenta pianificazione realizzata in sede di Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica.
“Azioni incisive, che proseguono su tutto il territorio nazionale, per contrastare efficacemente illegalità e degrado. Un segno tangibile dell’impegno delle Istituzioni per garantire maggiori condizioni di sicurezza alle comunità locali, intervenendo con determinazione sui principali fattori che alimentano i fenomeni criminali“, ha dichiarato il titolare del Viminale.
“Quella di oggi non è solo un’operazione di sgombero ma di radicale risoluzione del problema dell’ex cementificio. L’intervento dell’Esercito con le ruspe consentirà di abbattere le capanne e rimuovere tutti i rifiuti, evitando così che i migranti possano ritornare di nuovo all’interno“. È quanto ha dichiarato il prefetto di Trapani Filippina Cocuzza, arrivata a Castelvetrano mentre sono ancora in corso le operazioni di sgombero del ghetto di migranti. “Questo luogo è da considerare insalubre e assolutamente inidoneo a ospitare chiunque“, ha aggiunto il prefetto.
Ammonta a 300mila euro il costo dell’operazione di sgombero del campo-ghetto dei migranti all’interno dell’ex cementificio ‘Calcestruzzi Selinunte‘ e delle zone limitrofe. La spesa verrà sostenuta dal Dipartimento regionale della protezione civile e il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno. Nello specifico a carico della protezione civile sono le necessarie attività di demolizione dei manufatti non pertinenti l’ex cementificio e la recinzione. Ma il dipartimento regionale si occuperà anche delle opere di bonifica del sito.