Due sudanesi, sbarcati a Lampedusa lo scorso venerdì, sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto, provvedimenti emessi dalla procura di Agrigento ed eseguiti dalla polizia. In concorso tra di loro, e con altri soggetti allo stato non identificati, residenti in Libia, avrebbero compiuto atti diretti a procurare illegalmente l’ingresso nel territorio nazionale di 15 migranti, prevalentemente bengalesi.
I due indagati, stando alle accuse, “hanno condotto e governato, tracciando la rotta, un’imbarcazione in legno di circa 7 metri priva del carburante necessario a giungere a destinazione, in tal modo esponendo le persone a pericolo per la loro vita o per la loro incolumità“. I fatti sono avvenuti la notte di giovedì scorso quando, in acque internazionali, a circa 24 miglia nautiche a Sud di Lampedusa, la guardia costiera ha intercettato alla deriva la barca in legno con a bordo17 migranti. Le indagini, svolte all’hotspot, dallo Sco, dalla Sisco di Palermo e dalla squadra mobile di Agrigento, attraverso l’audizione di tutti i migranti sbarcati, ha consentito di ricostruire le fasi della traversata in mare dalle coste libiche a quelle italiane.