“La mia firma è un atto assodato, prima o dopo poco importa“. C’è anche Fabrizio Ferrandelli tra coloro che a Sala delle Lapidi sono pronti a firmare la mozione di sfiducia contro il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
“Quello che conta è il dispositivo – argomenta il consigliere comunale di opposizione e leader dei Coraggiosi –, l’importante è che il testo sia chiaro. Ciò che importa è che si arrivi alla fine di questa sindacatura e si possa dare, così, una nuova prospettiva politica ai palermitani. Mi reputo un politico ormai navigato e ho imparato che l’ottimo è nemico del buono, per cui non mi appassiona la questione del testo in sé, ma credo invece che debba essere chiaro il dispositivo della sfiducia a Orlando. Detto questo, la mia firma è un atto assodato, prima o dopo poco importa“.
Si allarga, dunque, il cerchio di chi si dice pronto a firmare la sfiducia contro il sindaco in consiglio comunale a Palermo. Nei giorni scorsi era stata la Lega per prima a far tornare in auge l’argomento con un pizzico di polemica: “Se c’è qualcuno dell’opposizione che non è più intenzionato a presentare la mozione di sfiducia contro il sindaco Orlando lo dica chiaramente e non ci faccia perdere tempo – aveva dichiarato il capogruppo della Lega Igor Gelarda, insieme ai consiglieri Alessandro Anello ed Elio Ficarra – Non è possibile tollerare ulteriori ritardi“, avevano scritto dal Carroccio, con un’esortazione esplicita rivolta anche ai colleghi che appoggiano il sindaco: “Facciamo ancora una volta appello anche a tutti quei consiglieri di maggioranza che hanno a cuore le sorti della città, e possono dimostrarlo adesso, votando questa mozione di sfiducia e facendo sì che la gestione Orlando diventi solo un brutto ricordo. La Lega è pronta, già da un paio d’anni, a dare il segnale inequivocabile che il centro-destra è pronto a prendere in mano le redini di questa città, a governarla. Nonostante le macerie che questa amministrazione lascerà in eredità. La mozione va dunque presentata subito, se ci sono modifiche migliorative da apportare al testo, che è già abbastanza complesso, siamo pronti a lavorare sin da subito con tutti gli altri. Ma la città non può più aspettare”, avevano concluso i tre esponenti della Lega“.
All’appello della Lega aveva risposto ‘presente’ il M5s: “Il Movimento 5 Stelle ha sempre ritenuto fallimentare l’amministrazione di
Leoluca Orlando ed e’ stato il primo promotore in Consiglio Comunale di una mozione di sfiducia per mandare a casa il Sindaco e la sua giunta già lo scorso novembre 2019 quando raccolse soltanto 9 firme non sufficienti purtroppo per depositare l’atto – aveva scritto il consigliere comunale pentastellato Tony Randazzo – Palermo deve cambiare pagina e non può attendere il 2022. In questi mesi noi siamo sempre stati disponibili a sottoscrivere qualsiasi mozione di sfiducia; da parte nostra nessun tentennamento o ripensamento, anzi il rammarico di non avere ancora depositato la mozione di sfiducia. Abbiamo anche sottoscritto l’ultima mozione – sono le parole di Randazzo – che doveva essere presentata il 14 agosto 2020 predisposta con il nostro fondamentale supporto a seguito di un ultimo incontro con i capigruppo delle altre forze politiche di minoranza che era decisiva per stabilire i contenuti politici della mozione. Mozione poi bloccata da alcuni colleghi di minoranza che hanno ritenuto di dovere apporre e proporre alcune ulteriori modifiche. Il Movimento 5 Stelle resta disponibile a sottoscrivere immediatamente la mozione di sfiducia al Sindaco di Palermo e la sua giunta”.
Anche il consigliere dell’Udc Sabrina Figuccia aveva fatto dichiarazioni dello stesso tono: “Non c’è più spazio per i giochetti, i dubbi, i se e i ma: la mozione di sfiducia contro il sindaco Orlando deve essere presentata e votata immediatamente e chi non la pensa così lo
dica chiaramente, così i palermitani sapranno valutare chi ama di più la città o la propria poltrona – aveva detto il consigliere comunale dell’Udc – Questa farsa deve finire, è da mesi che si parla della mozione di sfiducia e, quando sembra che siamo in dirittura finale, qualcuno si tira indietro. Un balletto indecente di prese di posizioni che mortifica in primis la politica ma soprattutto i palermitani, la cui stragrande maggioranza ne ha fin sopra i capelli di Orlando e dei suoi. Non si può negare che, in passato, più remoto che decente, il sindaco abbia fatto qualcosa di buono, adesso però è il momento di cambiare radicalmente pagina. E l’unico sistema è presentare e mettere ai voti questa benedetta mozione di sfiducia. Se qualche consigliere comunale, soprattutto d’opposizione, preferisce con il tirare a campare per difendere il proprio strapuntino, se ne assuma la responsabilità mettendoci la faccia, altrimenti faccia il proprio dovere e firmi la mozione di sfiducia”.
A Sala delle Lapidi è partita la conta di chi sta con il sindaco e di chi è politicamente contro di lui (e vista la situazione, non è chiarissimo capire chi sieda tra i banchi dei partiti della maggioranza e quelli dell’opposizione). Da quale parte staranno i numeri?