Il Museo archeologico di Caltanissetta è senza corrente elettrica perchè non ci sono le risorse necessarie per garantire il servizio, adesso si sta rimediando con un gruppo elettrogeno.
In altri siti sparsi nell’Isola mancano computer, collegamenti a internet e persino la carta igienica nei bagni. “Se qui le strutture sono aperte e si erogano i servizi è solo grazie al senso di responsabilità degli operatori, che portano le attrezzature da casa, a cui però la Regione non liquida le spettanze dovute per la turnazione fissa e variabile e le indennità di vigilanza, relative agli anni 2016 e 2017”, denuncia il segretario regionale della Fp Cgil Clara Crocè.
E’ questa la triste condizione in cui versano da anni molti musei e siti archeologici e nella quale si trova a lavorare la maggior parte dei dipendenti regionali che opera nel settore. Per questo, l’organizzazione sindacale ha proclamato lo stato di agitazione e chiesto una riunione urgente con i vertici dell’assessorato.“Sono passati due mesi da quando è ufficialmente iniziato il corso della nuova amministrazione regionale, ma non si intravede ancora un piano organico per il rilancio e la gestione dei beni, nè siamo stati chiamati per sapere cosa si ha intenzione di fare”, spiega Clara Crocè che sottolinea: “di tutto abbiamo bisogno, tranne che di un assessore precario”.
E in effetti la precarietà è stata la cifra distintiva del critico d’arte sin dal giorno dell’insediamento del governo Musumeci, quando non fece in tempo a partecipare alla cerimonia ufficiale perchè lo aspettava un aereo in partenza per Roma. In quell’occasione Sgarbi, parlando ai giornalisti presenti a Palazzo d’Orleans, disse che avrebbe potuto lasciare il suo incarico in Sicilia se gli fosse stato proposto di fare il ministro della cultura nel prossimo esecutivo nazionale, visto che tutti i pronostici danno un governo a guida Forza Italia.
Oggi, ancora prima di conoscere l’esito delle Politiche e la volontà del nuovo presidente del Consiglio, sappiamo che Sgarbi lascerà l’incarico di assessore all’indomani delle elezioni nazionali. Proprio tre giorni fa lui stesso ha annunciato che Berlusconi gli avrebbe promesso un seggio sicuro al Senato nelle liste di Forza Italia.
La valorizzazione e la promozione dei beni culturali siciliani possono, quindi, attendere qualche altro mese di immobilismo, nella speranza che nel frattempo Sgarbi risparmi i cittadini siciliani dal suo istrionismo comunicativo capace di fargli guadagnare prima un assessorato in Sicilia e poi una poltrona a Roma.