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Musumeci a Lampedusa ”Chiediamo lo stato d’emergenza. Stato e Ue si sveglino”

sabato 11 Luglio 2020
Musumeci a mare

“Decine di sbarchi in poche ore con l’arrivo di centinaia di migranti a Lampedusa. Una condizione assolutamente insostenibile qui nell’isola delle Pelagie. Il consiglio comunale e il governo regionale hanno chiesto a Roma la proclamazione dello stato di emergenza”. Lo ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci, stamane a Lampedusa dopo l’arrivo di oltre 600 migranti nelle ultimi giorni.

“Ci sono problemi sanitari – ha aggiunto – problemi sociali ed economici. Abbiamo bisogno di risposte immediate: Lampedusa non può diventare una terra di frontiera“.

Finora è stata la Regione sostanzialmente a intervenire per colmare le lacune dello Stato lavoriamo a lungo termine per realizzare una struttura ospedaliera. Ma riteniamo che il fenomeno degli sbarchi debba essere al centro dell’attenzione del governo nazionale – spiega il presidente. Non solo per evitare che passi l’idea che Lampedusa o la Sicilia più in generale vengano considerate come un campo profughi, perché i controlli non risultano essere omologati alle regole vigenti. Ieri sera ad esempio sono partiti centinai dei migranti senza essere sottoposti ai tamponi o ai test sierologici”.

“La mia presenza qui insieme a quella dell’assessore alla Salute Ruggero Razza – ha affermato – serve per renderci ulteriormente conto di quale sia la condizione di emergenza che si è determinata nelle ultime settimane. Se il premier Conte non darà risposte immediate saremo noi a ricordare a Roma quali sono le vocazioni di una terra come Lampedusa e la Sicilia che guardano a ben altre prospettive. Il dramma dei migranti non può pesare soltanto su una città o su una regione”.

La cinica Europa farebbe bene a svegliarsi e uscire dal ruolo dell’ipocrisia, che recita ormai da tanto, troppo tempo. Questo fenomeno degli sbarchi che assume dimensioni assolutamente disarmanti non può essere scaricato nella fase gestionale sui sindaci, sui prefetti o sulla Regione siciliana. Lo Stato e l’Europa facciano sentire la loro presenza“, ha aggiunto.

Il sindaco di Lampedusa

La cosa che mi stupisce oggi è dere coscienza di quello che sta accadendo, mentre da diverso tempo invito il presidente Conte a venire a Lampedusa e a controllare lo stato di emergenza e l’unica risposta è un silenzio assordante. Quindi – ha aggiunto – per questo motivo chiedo ufficialmente che venga il presidente Conte insieme con a Musumeci a Lampedusa, altrimenti ci convochi a Roma per esaminare lo stato di calamita’ che e’ stato dichiarato da parte della Presidenza della Regione” , ha dichiarato Totò Martello.

La visita all hotspot

Il governatore Musumeci l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza nel corso della visita a Lampedusa, hanno effettuato un sopralluogo anche nell’hotspot dell’isola che dopo gli sbarchi delle ultime ore ospita oltre 700 migranti, sette volte la capienza massima prevista.

Il governo regionale ha già inviato tutto il materiale necessario per effettuare i tamponi sugli ospiti della struttura, che sono in quarantena; entro lunedì saranno inviate anche le attrezzature per effettuare tamponi e test sierologici veloci.

La Regione ha provveduto così a reperire in tempi rapidi il materiale sanitario, così come avvenuto anche per la nave quarantena Moby Zazà, sostituendosi all’Usmaf, l’Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera che avrebbe dovuto garantire la fornitura dei test.

Musumeci e Razza hanno visitato anche il Poliambulatorio dell’isola, che dipende dall’Asp di Palermo, per un esame del progetto che prevede la sua trasformazione in un vero e proprio ospedale al servizio dell’isola

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