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Musumeci davanti alla commissione Schengen: “Negli hotspot focolai covid, delitto di stato”

mercoledì 29 Luglio 2020

Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci attacca il Governo nazionale sull’emergenza migranti in Sicilia.

E’ infatti iniziata la riunione del Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo Schengen. Nel suo intervento in video conferenza il governatore sta affrontando le tematiche sui fenomeni migratori ed emergenza sanitaria covid-19.

Musumeci precisa che: “Gli hotspot siciliani sono inadeguati a gestire il fenomeno in queste condizioni che sono rese eccezionali anche dall’emergenza coronavirus. Così questa presenza massiccia di migranti alimenta il rischio di dare vita a focolai di infezione che non ci possiamo permettere. Ed è un delitto di Stato il fatto che le norme e regole di sicurezza che vengono disposte per tutti, non trovino applicazione per questi poveri disgraziati“.

L’ex presidente della Provincia di Catania punta il dito contro il governo nazionale: “Siamo costretti a gestire un fenomeno che dimostra approssimazione, superficialità, qualche volta persino impotenza da parte degli organi dello Stato…L’arrivo di migliaia e migliaia di migranti sulle coste siciliane – ha aggiunto – non solo nell’isola maggiore, ma anche in quelle minori, era già previsto da febbraio-marzo. C’era, quindi, tutto il tempo per poter definire una strategia di gestione dei flussi che fosse compatibile con l’esigenza di salvaguardare la salute di tutti. Ancora oggi invece si vive alla giornata, non c’è un protocollo che metta assieme le competenze dello Stato e quelle della Regione“.

Il governatore tiene a precisare anche che: “Dobbiamo fare i conti con una tensione sociale che sale giorno dopo giorno. I siciliani non sono un popolo razzista ma la paura di dovere pregiudicare una disciplina collettiva per colpa di un fenomeno che rischia di non essere più controllato può provocare una reazione scomposta“.

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