Il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci sta pensando a un nuovo partito. Non è una novità, ma adesso, dopo le europee, questo progetto potrebbe subire un’accelerazione.
Quel che non è chiaro è chi dovrebbe far parte della costituenda nuova formazione politica, che si collocherà comunque nel centrodestra. Lo stesso governatore in più di un’occasione ha affermato che dovrebbe trattarsi di un movimento di moderati. Lo aveva fatto per la prima volta nel febbraio di quest’anno nel suo intervento al congresso del movimento #Diventeràbellissima e lo ha poi ripetuto altre volte, trovando il plauso di vari esponenti centristi.
Adesso, torna alla carica con questo progetto, e questo, nonostante la forte affermazione della Lega in Sicilia, che anche in questa campagna elettorale non ha certo sposato tematiche moderate. Forse è per questo che, comunque, Musumeci non chiude la porta neanche alla Lega, a cui avrebbe chiesto di entrare in giunta a Palazzo d’Orleans, guardando – nonostante il raffreddamento dei rapporti nei mesi scorsi – ancora alla possibilità di federarsi con il Carroccio per il futuro, ovviamente nel caso in cui la sua proposta di un nuovo soggetto moderato non dovesse poi concretizzarsi. Un’ipotesi, quest’ultima di un patto federativo, che non è detto che trovi consenso e approvazione da parte della Lega, che dopo la recente tornata amministrativa e il successo alle europee, proseguirà con molta probabilità nel suo progetto di radicamento di una classe dirigente salviniana in Sicilia.
Il nuovo partito moderato auspicato dal governatore siciliano potrebbe, in pratica, aggregare pezzi di ex forzisti e di centro post democristiano in libera uscita dalle case madri, oltre ovviamente alla squadra di amministratori di “Diventerà bellissima”: “E’ da un anno – ha affermato oggi Musumeci – che ripetiamo che c’è la necessità di creare un nuovo soggetto moderato che possa interpretare una larga fascia che non va a votare e che non vuole stare né con la sinistra né col M5S”.
“Questo spazio si può trovare alla sinistra di Salvini, perchè alla destra c’è lo 0,1 per cento. Dobbiamo mettere insieme quattro-cinque soggetti di culture, sensibilità e geografie diverse per capire se può nascere questo nuovo soggetto. Altrimenti si penserà – e nel mio partito prevale questa tesi – a fare un patto federativo con un soggetto già esistente“.
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