Là dove non era riuscito l’ex sindaco Cateno De Luca con la “Messenion” (bocciata dall’ex consiglio comunale), è riuscito il sindaco Federico Basile con “Messina per la cultura”.
Per la Fondazione senza scopo di lucro che di fatto è una nuova partecipata del Comune che mira a promuovere il brand Messina, non è stato comunque un parto indolore tra rinvii, dibattiti in Aula. L’approvazione è arrivata nella seduta di ieri con 14 sì (la maggioranza Basile) su 20 presenti. Lo scontro in Aula con i consiglieri d’opposizione è durato un paio d’ore soprattutto sul fronte dei costi della Fondazione (relativi agli incarichi negli organi decisionali) che rischia di diventare, secondo Pd, FdI, Forza Italia un “carrozzone” ad alto tasso di discrezionalità nelle scelte. Più che soddisfatta l’amministrazione comunale che invece vede in Messina per la cultura uno strumento di promozione ad ampio raggio molto più di quanto non lo sia stato nei decenni trascorsi TaoArte dalla quale sia il Comune che la Città Metropolitana sono uscite negli anni scorsi.
Il nuovo organismo che vede soci fondatori Comune e Città metropolitana di Messina persegue finalità di promozione culturale, attraverso la realizzazione e la partecipazione ad iniziative ed eventi culturali, artistici e sociali di rilevanza locale, nazionale ed internazionale.
A relazionare sulla delibera è stato l’assessore proponente, Massimo Finocchiaro che ha difeso la bontà e soprattutto i fini e gli obiettivi della Fondazione.
“Arte, spettacolo e cultura e più in generale la promozione e la conoscenza del nostro ricco patrimonio culturale sono tra gli obiettivi – ha spiegato Finocchiaro – prefissati nel programma elettorale. Promuovere la crescita culturale del nostro territorio significa parallelamente avviare percorsi per favorire lo sviluppo sociale ed economico al fine di accrescere il senso di identità e di appartenenza della collettività ed in particolare i giovani attraverso la collaborazione sinergica tra Comune, Città metropolitana, soggetti pubblici e privati”.
Il sindaco Basile si è detto soddisfatto di aver raggiunto un obiettivo fortemente voluto dall’ex sindaco De Luca ed ha auspicato che attraverso la Fondazione le iniziative di promozione culturale, turistico e di marketing territoriale possano contribuire allo sviluppo del brand Messina, affinché la “città non sia soltanto una Città di passaggio ma da vivere e apprezzare”.
Di tutt’altro avviso le opposizioni che hanno acceso i fari, con una raffica di emendamenti (bocciati dalla maggioranza Basile) sul “mare magnum” dei costi soprattutto per alcune figure il cui numero peraltro, come per il caso dei direttori artistici, non è definito e potrebbe aumentare a dismisura, nonché sulla necessità di quello che è stato definito un carrozzone del quale se ne poteva fare a meno. Altri punti al centro delle perplessità il fatto che i privati non possano entrare a far parte della Fondazione e che gli enti pubblici abbiano da adesso solo 3 mesi di tempo per aderire e diventare sostenitori o partecipanti.
“Oggi l’amministrazione Basile incassa la nascita dell’ennesimo organismo partecipato dal comune chiamato Fondazione “Messina per la Cultura”, sotto la veste di una fondazione di partecipazione- commentano i consiglieri comunali del Pd Antonella Russo e Felice Calabrò– Abbiamo tentato grazie a un nostro emendamento di evitare i costi – che potranno essere anche molto rilevanti – delle remunerazioni dei tanti organi previsti dallo statuto: dal sovrintendente ai tanti possibili direttori artistici. In base allo Statuto infatti potranno essere nominati direttori artistici ad ogni piè sospinto, che potranno essere individuati anche per ogni singola manifestazione o per singolo evento, ovviamente remunerati dalla fondazione. Per non parlare poi della poca chiarezza sul personale da impiegare nella fondazione. Insomma, ennesimo ente finanziato col denaro della collettività. Ricordiamo quando l’ex sindaco De Luca definiva queste realtà come bancomat della politica. Invece di eliminarle le ha moltiplicate. Avanti un altro, Pantalone è sempre operativo”.
L’opposizione si è battuta per la gratuità di chi ricopre i ruoli negli organismi. Lo Statuto individua quali organi della fondazione il Presidente (che è il sindaco di Messina pro tempore) che ricopre il ruolo a titolo gratuito, il Consiglio d’indirizzo (composto da 4 membri), il Sovrintendente e il Comitato scientifico. E’ prevista inoltre la nomina di direttori artistici il cui numero non è definito e possono essere chiamati anche per un solo evento. Allo stesso modo per un’iniziativa possono esserci più direttori artistici (e possono essere scelti anche tra i Componenti del comitato scientifico). Il tetto per lo stipendio del Sovrintendente è stato abbassato, dopo il dibattito in Aula e un emendamento della maggioranza, alla soglia massima di 50 mila euro. Il personale potrà essere quello in dotazione ai soci fondatori oppure si potrà procedere con selezioni pubbliche (sia a tempo determinato che indeterminato).
Lo Statuto. Messina per la cultura è una Fondazione senza scopo di lucro.
Persegue finalità di promozione culturale, promuovendo, realizzando e partecipando ad iniziative ed eventi culturali, artistici e sociali di ambito e di rilevanza locale e/o nazionale ed internazionale, ed in particolare, in ordine a tale scopo ha ad oggetto le seguenti attività: programmare, realizzare, sostenere e promuovere iniziative, manifestazioni ed eventi nei settori delle arti, dello spettacolo e della cultura in genere; promuovere la conoscenza del patrimonio culturale del territorio della Città Metropolitana di Messina e ad assicurare le migliori condizioni di fruizione del patrimonio stesso, al fine di promuovere lo sviluppo della cultura; valorizzare, anche attraverso la gestione, istituti e luoghi della cultura propri, di Fondatori o di terzi; gestire e valorizzare luoghi per la cultura, l’arte e lo spettacolo, ubicati nel territorio della Città Metropolitana di Messina, propri, di Fondatori o di terzi; promuovere e realizzare, in Italia e all’estero, iniziative di sviluppo turistico e di marketing territoriale anche volte all’innovazione sociale, tecnologica e culturale attraverso l’identificazione e lo sviluppo del brand”Messina”.
Gli organi di indirizzo sono espressi nello statuto: il presidente è il sindaco pro tempore del comune di Messina. C’è poi il consiglio di indirizzo, composto da presidente, un membro nominato da ciascuno dei fondatori Comune e Città metropolitana, un componente designato dagli altri fondatori (diversi dai fondatori originari) e un componente designato dai partecipanti. Il consiglio d’indirizzo dura in carica 3 anni ed è rinnovabile.
Il consiglio nomina per quattro anni il Sovrintendente. Infine il comitato scientifico, composto da non più di sei membri oltre il Sovrintendente che lo presiede e lo convoca. Il mandato dei componenti del Comitato Scientifico dura due anni, ed è rinnovabile. Il Presidente designa fino a due membri, fino a due possono essere designati congiuntamente dai Sostenitori, il restante numero è designato dal Consiglio di Indirizzo.