Vivere il Mediterraneo 12 mesi l’anno è la sfida delle sfide per Giuseppe Todaro, presidente Operazioni e Servizi Portuali di Palermo, presente alla quarta edizione del convegno “Noi, il Mediterraneo”, organizzato dall’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale.
Se la Sicilia vuole diventare un hub nazionale e internazionale sul turismo deve destagionalizzare. Quindi, deve mettere a sistema tutta la filiera alberghi, aerei, navi. Se tutto il sistema comunica al mondo che siamo pronti, credo che il mondo verrà da noi, perché dal cibo, al patrimonio artistico, al clima, all’ospitalità, non ci manca davvero niente per poter smettere di lavorare solo quattro mesi l’anno.
Come si fa a rendere attrattiva la Sicilia con dei prezzi così alti per arrivare qui?
Il problema è che nella storia non è mai esistita un’agenzia regionale. La soluzione sarebbe quella di parlare alle compagnie, aeree per esempio, dando contributi come fanno negli aeroporti di mezzo mondo. Bisogna dare contributi su alcune tratte particolari, a condizione che i prezzi dei biglietti per le tratte standard, sempre piene per via di studenti fuori sede, lavoratori e anche turisti restino bassi. Ad esempio, dare contributi per Helsinki-Palermo, chiedendo tariffe agevolate per Palermo-Roma o Palermo-Milano, che sono le due tratte per noi importanti per la ricezione internazionale del nostro turismo. Basterebbe questo.
Cosa ne pensa delle parole del presidente di Adsp del mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti, che definisce la burocrazia il “vero tumore del nostro Paese”?
Purtroppo, mi associo a lui. Lavoriamo a stretto contatto ogni giorno al porto ed entrambi vediamo le difficoltà che ci sono per combattere la burocrazia. L’inefficienza della pubblica amministrazione va punita. Vanno puniti quei funzionari che non vogliono fare il loro dovere o che cercano delle scuse dilazionando i tempi oltre misura. Oggi, il mondo va a velocità della luce. Noi non possiamo andare alla velocità delle lumache. Quindi, o ci alleniamo o siamo fuori.
E i regolamenti troppo complicati?
Sicuramente il problema primario è costituito dal mettere le persone giuste al posto giusto. Poi, è ovvio che le norme, purtroppo, a volte sono in contrapposizione tra loro e creano problemi. Quindi, sarebbe utile una semplificazione del codice degli appalti, tenendo sempre alta la guardia, ovviamente, sulla legalità. Non è sempre vero che più si velocizza e più è facile trovare corruttori e corrotti. A volte, accade il contrario. Più fai contorta una norma e più facilmente chi vive nell’illegalità se ne frega, mentre chi fa le cose per bene fa più fatica. Ripeto, bisogna semplificare, tenendo alta la guardia.