“Mentre la politica litiga e slittano le nomine dei manager, in Sicilia resta una gravissima lacuna di circa 3500 infermieri e le dotazioni organiche, ormai obsolete, sono vecchie di otto anni e bloccano il sistema in origine”. È quanto denuncia il Nursind-Cgs in una nota commentando la proroga ai commissari delle aziende sanitarie.
“La situazione del sistema sanitario – commenta il segretario regionale Salvo Calamia – registra un vuoto che metterà a dura prova il sistema sanitario siciliano ancora per lungo tempo. Il Nursind-Cgs Sicilia esprime profonda preoccupazione per il persistente ritardo nelle nomine dei direttori generali delle aziende sanitarie e delle aziende ospedaliere in Sicilia. Si rischia di lasciare il sistema sanitario in uno stato di incertezza compromettendo la qualità e l’efficacia delle cure offerte ai cittadini siciliani. I “conflitti” politici per le nomine dei direttori generali stanno mettendo il nostro sistema sanitario in difficoltà. L’attuale assenza di nomine di 18 direttori generali con la proroga dei commissari in carica che possono svolgere solo compiti indispensabili, non consentirà di affrontare le gravi carenze e le nuove sfide con obiettivi a lungo termine in modo efficiente. I concorsi in corso per infermieri e Oss, inoltre, non rispettano i posti originariamente stabiliti, aggravando ulteriormente la situazione critica”.
Il sindacato evidenzia inoltre “le difficoltà legate alle stabilizzazioni dei precari, che avvengono in modo discontinuo, e le remunerazioni orarie inaccettabili perchè troppo basse, erogate per il personale medico e infermieristico del sistema Sues 118 regionale. La Sicilia – conclude il Nursind – deve adeguarsi al Contratto collettivo nazionale di lavoro per garantire una retribuzione adeguata e dignitosa”