L’emergenza maltempo a Catania, e nei comuni del messinese, arriva al Senato dove la parlamentare siciliana Urania Papatheu ha depositato una interrogazione urgente al Governo nella quale viene chiesto ai vertici di Palazzo Chigi il riconoscimento dello stato di calamità. Ai Ministri dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare, dello Sviluppo economico e delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo vengono sollecitati “interventi strutturali immediati e concreti per aiutare i territori messi in ginocchio dai nubifragi”.
“Nelle recenti settimane la regione Sicilia, ed in particolare le province di Catania e Messina – evidenzia Papatheu -, sono state pesantemente colpite da un’eccezionale ondata di maltempo a carattere alluvionale. Sono caduti quantitativi di pioggia superiori rispetto alle medie stagionali e le precipitazioni hanno interessato a più riprese il territorio con violenti nubifragi che hanno causato danni ingenti. Gli eventi calamitosi, consistenti anche in forti mareggiate, con piogge e raffiche di vento, hanno provocato gravi conseguenze a partire dalla data del 28 settembre 2018, colpendo in particolare la città di Catania, messa in ginocchio da allagamenti nelle principali aree del centro urbano e nelle zone periferiche, con danneggiamenti alle strutture e infrastrutture a servizio della balneazione, pubblica e privata, dalla Plaia fino alla Scogliera del capoluogo etneo. Per le stesse cause si sono registrati ingenti danni anche all’agricoltura e alle infrastrutture“.
“A seguito di tali accadimenti, la Giunta comunale di Catania – continua l’interrogazione – ha deliberato la richiesta dello stato di calamità con apposita iniziativa assunta dall’Assessorato comunale alla protezione civile, finalizzata a sollecitare presso gli organi competenti il riconoscimento dei danni verificatisi sul territorio. Gli amministratori locali, con dedizione ed impegno, ma di fatto privi di adeguate risorse finanziarie per via delle ben note problematiche economiche che affliggono gli enti locali, da giorni stanno affrontando le molteplici emergenze determinate dalle avverse condizioni atmosferiche, procedendo intanto alla quantificazione completa dei danni, che sono apparsi, sin da subito, molto ingenti e ulteriormente aggravati dalle forti piogge verificatesi successivamente, il 3 ottobre e nei giorni del 12, 13 e 14 ottobre, ed anche in queste ore. Le competenti unità territoriali tecniche e dell’area di vigilanza stanno effettuando la verifica complessiva e aggiornata dello stato di efficienza e di utilizzo delle strutture pubbliche, del verde e delle strade comunali, con particolare riguardo all’accertamento dei danni subiti dalle abitazioni e degli edifici sedi di attività commerciali”.
“Il reiterarsi delle condizioni climatiche avverse, in particolare le forti piogge che stanno continuando a flagellare il territorio delle province di Catania e Messina – sottolinea il documento -, richiede l’adozione di un immediato sostegno economico-finanziario alle popolazioni residenti e alle istituzioni locali, al fine di approntare le misure di intervento più idonee alla tutela della pubblica incolumità e per creare le condizioni ambientali e strutturali propedeutiche alla ripresa delle normali condizioni di vita nelle aree colpite da calamità”.
Ai Ministri viene chiesto “se ritengano opportuno riconoscere lo stato di calamità nelle aree interessate dai citati fenomeni alluvionali, stanziando adeguate risorse economiche in favore delle amministrazioni comunali più colpite e dei soggetti privati danneggiati, con il primo provvedimento utile, a partire dal redigendo disegno di legge di bilancio per il 2019; e se intendano, altresì, provvedere, anche con iniziative di carattere normativo, per garantire agli enti locali coinvolti un’apposita deroga alla disciplina ordinariamente vigente per le spese per investimenti, al fine di permettere agli amministratori, di concerto con i preposti uffici della protezione civile ed altri enti competenti, di pianificare nel proprio bilancio misure finalizzate ad approntare autonomi interventi di risanamento dei territori interessati“.