La Sicilia incassa la prima medaglia olimpica. Dopo la grande delusione nella spada individuale Rossella Fiamingo e Alberta Santuccio hanno messo al collo la medaglia d’oro. Al Grand Palais, le due catanesi, in squadra con Giulia Rizzi e Mara Navarria, compiono una vera e propria impresa, rimontando lo svantaggio e sconfiggendo la Francia 29-30 solo al minuto supplementare.
Un viaggio senza sbavature e senza grossi ostacoli per le azzurre, iniziato nella tarda mattinata con il 39-26 rifilato all’Egitto ai quarti e proseguito in semifinale, nel primo pomeriggio, con la Cina, silurata 45-24. Circondate dal grande entusiasmo del pubblico parigino, per le schermitrici italiane non è stato semplice affrontare le padrone di casa, che in semifinale avevano già sofferto contro la Polonia.
Santuccio parte bene, chiudendo la prima delle nove frazioni in vantaggio 2-3. Le transalpine ribaltano subito il risultato. Per Fiamingo, infatti, è una finale da incubo. Gioca solo il terzo parziale, andando sotto di 3-0. Poi la sostituzione in favore di Navarria, all’esordio. La musica non cambia e nonostante i tentativi del team italiano di contenere il divario, la Francia prova lo strappo. La risalita lenta e affannosa delle azzurre si concretizza nel settimo tempo. Rizzi vince 2-5 il parziale, Navarria completa il controsorpasso: 23-24. Tutto si decide negli ultimi tre minuti. Santuccio contro Mallo-Breton. Testa a testa ad altissima tensione. Allo scadere del tempo 29-29 e si va al minuto supplementare. Dopo due doppi tocchi, l’ultima stoccata è di Santuccio: 29-30.
Riscatto inevitabile e doveroso. Le spadiste, partite come favorite (CLICCA QUI), sono state le apripista di un percorso non del tutto felice che ha coinvolto un po’ tutto il gruppo scherma azzurro. Come la compagna di squadra friulana, anche Fiamingo era stata eliminata 15-14 ai sedicesimi dall’americana Cebula. Leggermente meglio era andata per Santuccio, fermata 10-9 ai quarti dall’estone Differt. Un risultato comunque deludente visto il biglietto da visita dell’atleta siciliana, giunta a Parigi con la terza posizione nel ranking. La sfida a squadre è stata dunque l’occasione per sfoggiare tutte le sue doti e potenzialità e dimenticare così la parentesi della gara individuale.