Nell’ambito di un’articolata attività d’indagine denominata “Green Finger”, coordinata dal Procuratore Aggiunto De Luca, ecco i nomi degli indagati a vario titolo per reati in materia di stupefacenti.
Custodia cautelare in carcere:
Drago Ferrante Salvatore, di anni 55
Longo Alessandro, di anni 36
Anello Alessandro, di anni 39
Cacocciola Angelo, di anni 41
Lo Verso Tommaso, di anni 41
Faia Giuseppe, di anni 33
Fumuso Francesco Antonino, di anni 52
De Luca Giuseppe, di anni 42
Giuffrè Agostino di anni 55
Bronte Giuseppe, di anni 25
Essarrar Mohammed, di anni 63
Urso Tiziana, di anni 44
Arresti domiciliari:
Alfano Leonardo, di anni 28
Chiavello Giuseppe, di anni 43
D’Amore Gaetano, di anni 38
Di Bendetto Gianfranco, di anni 29
Di Maio Vincenzo, di anni 33
Lo Duca Pietro, di anni 31
Lorefice Sebastiano, di anni 42
Pasca Roberto, di anni 41
Rio Calogero,di anni 57
Salerno Johnny, di anni 24
Urso Pasqualino, di anni 47.
La ricostruzione dei fatti accolta dal Giudice per le Indagini Preliminari è la seguente:
il primo sodalizio criminale era promosso da Drago Ferrante Salvatore che, nonostante fosse sottoposto alla misura della detenzione domiciliare, aveva creato un’associazione per delinquere finalizzata all’importazione di cocaina da Buenos Aires con l’invio in quella città di corrieri
Drago Ferrante Salvatore veniva coadiuvato nelle molteplici attività organizzative dal Faia Giuseppe e dal Lo Verso Tommaso che eseguivano le direttive del promotore per le operazioni di importazione e trasporto della cocaina.
In tale contesto Lo Verso partecipava all’organizzazione del trasporto di 3,150 kg di cocaina, facendo da scorta al corriere, il quale prelevava lo stupefacente proveniente dall’Argentina in Francia e lo trasportava in auto, venendo per tali fatti arrestato nella località di Viry.
Ed ancora si è documentata un’altra trattativa per l’acquisto in Argentina di un’altra partita di cocaina per un valore complessivo di 29.000€ . Nell’occasione si recava in Argentina per l’acquisto il RIO Calogero, ma nonostante il pagamento della somma di denaro la partita di stupefacente non veniva poi consegnata.
Peraltro, si appurava in corso di indagini, come il Drago Ferrante Salvatore attivasse un nuovo canale di approvvigionamento di cocaina con un soggetto non identificato in Ecuador e che anche in questa circostanza, dopo il trasferimento di una somma di denaro necessaria per le prime spese, inviasse il Faia Giuseppe, per fargli condurre di persona le fasi della trattativa poi non conclusasi.
Del secondo sodalizio criminale era promotore Fumuso Francesco Antonino che, nonostante si trovasse costretto in regime di arresti domiciliari per altri reati, costituiva un’associazione per delinquere ben ramificata sul territorio nazionale, finalizzata all’importazione di ingenti quantitativi di hashish, attraverso contatti con soggetti stranieri operanti sul territorio nazionale tra cui Essarrar Mohamed marocchino, residente nelle Marche, responsabile dello smistamento in Italia di ingenti quantitativi di tale sostanza stupefacente, per conto di fornitori stazionanti in Marocco.
Facenti parte dell’associazione erano anche Bronte Giuseppe, De Luca Giuseppe, Giuffrè Agostino, all’epoca delle indagini latitante, che eseguivano le direttive impartite dal Fumuso per le operazioni di importazione e trasporto della sostanza e l’individuazione dei corrieri.
L’attività dell’organizzazione era mirata all’approvvigionamento di ingenti quantitativi di hashish che inizialmente venivano stoccati in un magazzino di Vicenza, gestito da De Luca Giuseppe, che facendo spesso la spola tra Palermo ed il Nord Italia, assicurava e gestiva l’invio a Palermo dei vari carichi di hashish, organizzando anche l’operato dei vari corrieri.
De Luca, nella realizzazione delle attività delittuose, poteva contare nell’hinterland milanese sulla collaborazione del predetto Giuffrè Agostino.
La sostanza stupefacente veniva così acquistata e trasportata dalla provincia di Milano, da Vicenza o dalla provincia di Alessandria verso Palermo. Al riguardo, si è documentato come l’associazione criminale avesse acquistato 1000 kg circa di stupefacente del tipo hashish da immettere a Palermo di cui complessivi 718 kg venivano sequestrati. In particolare si intercettavano i seguenti carichi di ingenti partite di hashish con conseguente arresto dei corrieri:
Il 7/9/2015 arresto a Palermo di Sinagra Giuseppe e sequestro di 200 chili di hashish;
Il 12/11/2015 arresto a Palermo di Gennaro Vincenzo e sequestro di 93 Kg. di hashish;
Il 20/1/2016 arresto a Termini Imerese(Pa) di Pillitteri Antonio e Martini Melchiorre e sequestro di 95 chili di hashish;
Il 18/2/2016 arresto a Palermo di Boncimino Daniele e sequestro di 150 chili di hashish;
Il 28/4/2016 arresto a Palermo di D’Amore Gaetano e sequestro di 60 chili di hashish;
Il 2/5/2016 arresto a Vicenza di De Luca Giuseppe con sequestro di 110 kg. di hashish;
Il 3.8.2016 arresto a Palermo di Salerno Fabio e conseguente sequestro di 10 chili di hashish.
Si ricostruiva anche il trasporto nel capoluogo siciliano di 204 kg di hashish che De Luca, su indicazione del Fumuso, acquistava nei pressi di Alessandria. A Palermo lo stupefacente sarebbe stato materialmente ricevuto e detenuto da Bronte Giuseppe.
Le partite di stupefacente acquistate dall’associazione erano destinate non solo a rifornire la piazza di spaccio palermitana, ma anche a soddisfare le esigenze in ambito regionale.
Si è documentato che il Bronte Giuseppe alienasse, per mezzo di corrieri che provvedevano al trasporto, sostanza stupefacente del tipo hashish a Urso Pasqualino ed Urso Tiziana ed a Lorefice Sebastiano, tutti residenti a Siracusa.
In tale contesto, nell’agosto 2016, il corriere siracusano Salerno Fabio veniva tratto in arresto in flagranza di reato, a Palermo, dove giungeva per ricevere dal Bronte 10 kg di sostanza stupefacente del tipo hashish.
Infine, le indagini consentivano di far luce su un separato contesto criminale che vedeva Longo Alessandro ed il suo stretto collaboratore Di Maio Vincenzo effettuare cessioni di stupefacenti di cocaina in favore di più clienti tra i quali Alfano Leonardo, Chiavello Giuseppe, Salerno Jonny, Lo Duca Pietro, Anello Alessandro, Di Benedetto Gianfranco, Cacocciola Angelo, i quali acquistavano per la successiva cessione a terzi.
In tale contesto, il 22 aprile 2015, si perveniva all’arresto a Partinico di Alfano Leonardo, con sequestro di 20 grammi di cocaina alienata dal Longo Alessandro. Quest’ultimo veniva tratto in arresto il 18/7/2015 per detenzione di 600 grammi di cocaina;
Le investigazioni consentivano d’individuare nel giugno 2015 anche una piantagione di cannabis indoor in zona Giacalone con conseguente arresto di Scarantino Domenico e Di Maio Giacomo e sequestro di 230 piante di cannabis.
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