Il bando non c’è ancora e bisognerà aspettare i prossimi mesi, chi avrà la meglio sarà operativo non prima del 2022, ma le prime grandi manovre tra i potenziali competitori interessati alla gestione del Palazzo dei Congressi di Taormina sono già iniziate.
Le condizioni di partenza non sembrano ideali per un investimento remunerativo e almeno nei primi anni sarà difficile far quadrare i conti per il gestore ma, come si dice in questi casi, Taormina è sempre Taormina e anche in tempi di crisi basta e avanza per attrarre le aziende. Alla finestra ci sono diverse società che già osservano le mosse del Comune e non manca qualche nome eccellente.
Stando ai primi rumors potrebbe entrare in gioco una società che opera in Italia ed anche all’estero, nel settore di servizi ed eventi, con sede a Torino, che è già impegnata nel territorio di Taormina.
E potrebbe esserci un ritorno di fiamma per il Palazzo dei Congressi da parte di Videobank Spa: la società di Belpasso che gestisce attualmente il Taormina Film Festival già qualche anno fa si era detta pronta a scendere in campo con un project financing per la gestione di questo immobile, salvo poi comunicare allora (nell’aprile 2016) il passo indietro per divergenze con il Comune.
Non è da escludere poi che possa farsi avanti anche un gigante come Pirelli che si era già interessato alla gestione del Palacongressi nel 2007, quando ci fu anche un sopralluogo da parte allora di un dirigente di Pirelli Re. Tra l’altro, proprio di recente, qualche mese fa, c’è stato un congresso organizzato in zona da parte di questo colosso internazionale. “Hanno fatto un congresso nel dicembre 2019 a Naxos, poi sono venuti anche a Taormina”, ha detto il sindaco Mario Bolognari.
Si punterà in ogni caso a captare ed incentivare il turismo congressuale in città attraverso questa struttura rimasta incompiuta da oltre 30 anni a questa parte e ristrutturata nel 2017, nell’anno del G7, con i lavori pre e post G7 finanziati per 4 milioni dal governo. Dopo l’avvenuto via libera del Consiglio comunale all’atto di indirizzo per avviare la predisposizione di un bando di gara, e che nello specifico aveva come oggetto “la concessione dei servizi di promozione e gestione delle attività congressuali e di organizzazione degli eventi”, ora si andrà ad approntare il bando con l’incarico ad un professionista.
La gestione dei servizi prevederebbe un importo a base d’asta di 44 mila euro più Iva annui per un periodo di 9 anni, anche se non si esclude che anche queste condizioni possano poi cambiare in corsa nel momento in cui verrà fatto cioè il bando.