È a rischio il rinnovo dei contratti dei 700 dipendenti a tempo determinato del Comune di Palermo, in categoria c e d, in scadenza a partire dal gennaio 2019. Il pericolo è stato confermato ai sindacati dai vertici burocratici dell’Amministrazione nel corso della delegazione trattante, che si è tenuta due giorni fa a Palazzo delle Aquile, alla quale hanno partecipato il segretario generale, il dirigente delle risorse umane e il ragioniere generale. Il Ministero dell’economia e delle finanze (Mef), che nei mesi scorsi ha passato al setaccio i bilanci comunali, ha contestato lo sforamento dei tetti di spesa del personale precario fissati dalla legge. Motivo per cui il Comune si troverebbe costretto a non poter prolungare i rapporti di lavoro a termine.
Si tratta di una parte dei lavoratori provenienti dal progetto “Palermo Lavoro” assunti tra il 2009 e il 2010, in deroga alla normativa sul blocco delle assunzioni, grazie ad un pacchetto di convenzioni stipulate tra il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, la Regione Siciliana ed il Comune. L’operazione ha garantito al Comune uno stanziamento strutturale da parte dello Stato di 55 milioni di euro l’anno per il pagamento degli stipendi, ma allo stesso tempo non lo ha esonerato dal rispettare il limite di spesa per lavoro flessibile. Un limite determinato, per il periodo 2012/2015, in euro 11.160.958 e che il Comune ha abbondantemente superato di circa 3/4 milioni l’anno.
Da qui l’impietosa conclusione normativa, riportata nella relazione del Mef, secondo la quale “i contratti di lavoro a tempo determinato in contrasto con la normativa vigente sono nulli” e determinando “la responsabilità erariale per il soggetto che li ha posti in essere”. Pericolo contabile che un Comune in difficoltà come quello di Palermo non può proprio permettersi. Sono queste le motivazioni fornite nel corso dell’incontro che hanno spinto i responsabili della macchina comunale ad allargare le braccia.
I sindacati, comunque, non si danno per vinti. Per Giuseppe Badagliacca del Csa “ci sono i margini per trovare le soluzioni adeguate al problema. Bisogna costituire un tavolo specifico e permanente, in maniera tale che ci sia un’operazione verità e allo stesso tempo di programmazione. L’obiettivo è quello di mettere in sicurezza il posto di questi lavoratori, garantire il funzionamento della pubblica amministrazione comunale e l’erogazione dei servizi ai cittadini. Se questo non dovesse accadere ci attiveremo con tutti gli strumenti a nostra disposizione”.