“Metteremo in campo ogni iniziativa possibile a tutela dei dipendenti, che hanno il diritto di essere pagati per il lavoro che svolgono, e dei cittadini che devono essere messi in condizione di avere un servizio di trasporti adeguato. Basta con ritardi nel pagamento degli stipendi e di scelte politiche che danneggiano l’Amat mascherate da provvedimenti di stampo ragionieristico“. E’ quanto affermano in una nota Franco Mineo (Filt Cgil), Salvatore Girgenti (Fit Cisl), Franco Trupia (Uil Trasporti), Corrado Di Maria (Ugl Trasporti), Fabio Danesvalle (Faisa Cisal), Carlo Cataldi (Cobas Trasporti) e Giuseppe Taormina (Orsa Trasporti) sulla vertenza Amat, che oggi hanno inviato una richiesta di incontro al Prefetto di Palermo evidenziando “i rischi connessi a una possibile limitazione del diritto alla mobilita’ in una situazione di conclamata pandemia nazionale“.
“Il braccio di ferro tra Comune e Amat aggrava una situazione aziendale già precaria dal punto di vista economico-finanziario, che si ripercuote sul servizio di trasporto pubblico urbano – spiegano –. Se l’amministrazione comunale intende decurtare il 10% del contratto di servizio si assuma la responsabilità di indicare all’Amat quali linee devono essere soppresse“.
Secondo Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Trasporti, Faisa Cisal, Cobas Trasporti e Orsa Trasporti: “L’applicazione del taglio unilaterale deciso dal Comune si riverserebbe su un servizio che già quotidianamente deve fare i conti con numerose difficoltà: se all’Amat dovessero mancare ulteriori risorse, come potrebbe essere garantita la mobilità e la sicurezza a bordo degli autobus in tempi di Covid? L’amministrazione Orlando si presenti davanti al Prefetto e risponda a questa domanda. Cosi facendo si mette in pericolo la continuità del servizio pubblico, soprattutto nelle periferie, dove già ci sono pochi bus e gli autisti sono costretti a gestire una miriade di problemi“.