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giorno 21 marzo dalle ore 15 alle 18,30

Palermo, Ambulatori Popolari: “Sistema Sanitario al collasso”

lunedì 13 Marzo 2023

“Non possiamo restare indifferenti di fronte al crollo del Sistema Sanitario causato dalla malapolitica, dalla corruzione, dalla mafia e dall’incompetenza”. Lo dichiara la Rete degli Ambulatori Popolari di Palermo, “un gruppo di operatori della sanità che opera su base volontaria nell’ambito di alcuni quartieri della città di Palermo fornendo assistenza specialistica a tutti coloro che non possono permettersi di sostenere liste di attesa interminabili o i costi dell’accesso al privato“.

Per queste ragioni, la Rete ha invitato tutti i cittadini, le forze politiche e sindacali e del terzo settore ad un assemblea cittadina che si terrà giorno 21 marzo 2023 dalle ore 15 alle 18,30, presso la real Fonderia Oretea Piazza Fonderia alla Cala Palermo.

“Agiamo a supporto e non in concorrenza al Sistema Sanitario Nazionale. Negli ultimi mesi stiamo assistendo ad un incremento delle richieste di prestazioni presso le nostre strutture dovuto sia alla mancata risposta del pubblico che all’impoverimento generale che porta anche le persone non esenti ai ticket a rivolgersi a noi.
Tutto ciò ci mette in una situazione di difficoltà estrema cui riusciamo a far fronte attraverso il sacrificio personale dei nostri operatori”.

“La medicina del territorio è in crisi “generazionale”, la maggior parte dei medici di medicina generale è alle soglie della pensione e quelli che restano sono da un lato oberati di lavoro e dall’altro demotivati. Fatto si è che capita spesso di trovarsi senza medico di base ed avere difficoltà a trovarne.
Gli ospedali sono in crisi profonda, la carenza del territorio da un lato , la continua diminuzione dei posti letto operata dai diversi governi in nome di una supposta sostenibilità economica e la ormai drammatica e cronica carenza di personale medico e infermieristico hanno fatto si che i pronti soccorsi siano perennemente intasati e le liste di attesa, anche per interventi urgenti, siano smisurate e i tempi per ottenere ricoveri e visite siano lunghissimi.
Da diversi studi qualificati risulta che il 70% dei medici ospedalieri sia sotto stress e bisognoso di supporto psicologico e molti di loro considerano seriamente l’ipotesi delle dimissioni ed il passaggio alla professione privata”.

“Nel frattempo i precari che hanno fatto la battaglia contro i COVID vengono tenuti in un limbo occupazionale che non lascia prevedere nessuno sbocco.
C’è una oggettiva carenza di medici specialisti dovuta sostanzialmente ad una programmazione errata dei posti di specializzazione ed ad una rivalsa del corpo accademico nei confronti della riforma dell’accesso alle scuole di specializzazione che ha tolto una parte dell’antico potere.
Inoltre non è infrequente che, una volta formati, i medici trovino economicamente e professionalmente più conveniente andare ad esercitare nel privato od addirittura all’estero.
Anche l’assistenza farmacologica è alle corde, e di pochi giorni fa la notizia che la ASP di Palermo non ha dato un farmaco salvavita del costo di 20E a settimana ad una bambina affetta da una malattia rara e nell’ultimo mese anche i farmaci a dispensazione diretta da parte delle ASP o delle farmacie ospedaliere o mancavano del tutto (infusori per i diabetici) o venivano dati col contagocce”.

“Persino gli esami di laboratorio , nel mese di dicembre, costituivano un problema per i cittadini in quanto il budget del laboratori era finito e chi poteva andava a pagamento.
Tutto questo scenario riporta con il pensiero agli anni del governo Thatcher in Gran Bretagna dove il sistema sanitario migliore del mondo venne completamente smantellato o alla Grecia della troika dove venivano negati persino i farmaci salvavita.
L’Italia ha avuto una spesa sul PIL per la Sanità nel 2022 del 7% circa equivalente a 122 MLD di €, cifra chiaramente insufficiente come dimostrato da quanto detto sopra, tale spesa è stata incrementata di 2 MLD dall’ultima legge finanziaria, cifra davvero ridicola, cui però bisogna sottrarre 1 MLD di € tolti alle cure oncologiche ( e magari destinati alle squadre di calcio).
Inoltre bisogna considerare che spendiamo circa 30 MLD di euro di tasca nostra (out for pocket) per pagare direttamente assicurazioni (chi può) e cure (chi può e deve).
Considerando quindi un tasso di inflazione attuale dell11.5% l’assegnazione complessiva diminuirà di 0,8 punti di PIL (fonte Letizia Moratti già assessore alla Salute regione Lombardia) in termini di capacità di spesa delle Aziende Sanitarie”.

“Tradotto in termini pratici ciò significa che dalla metà del mese di Ottobre 2023 il SSN si troverà con le casse completamente vuote e avverrà il collasso.
Il governo è in realtà consapevole di tutto ciò, infatti sta cercando di fare passare un DDL con il quale sposta l’assistenza agli anziani non autosufficienti e ai disabili a carico …dei Comuni, che già di loro stanno in fase di crisi finanziaria a causa del continuo taglio delle assegnazioni nonché della cronica evasione contributiva con una abolizione totale dell’indennità di accompagnamento che verrebbe sostituita da un carnet di ticket di servizi.
Aggiungiamo per completare il quadro la proposta di legge Calderoli sull’autonomia differenziata ed il quadro è completo”.

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