Costretti a scegliere tra le bollette di luce e gas, da un lato, e la Tari, dall’altro, in molti decideranno di pagare la fornitura energetica. A rimetterci saranno i Comuni e, a cascata, i cittadini stessi. Le amministrazioni dovranno, infatti, allo stesso tempo far fronte anche loro ad un aumento dei costi delle bollette. Di conseguenza, potrebbero non riuscire ad erogare i servizi alla collettività.
Senza provvedimenti presi a livello nazionale, è questo il possibile scenario per i prossimi mesi secondo Fabrizio Ferrara (FdI), neoeletto all’Ars, già presidente della commissione bilancio del Comune di Palermo.
La previsione per il solo capoluogo siciliano è di un aumento da 14 a 25 milioni di euro per luce e gas, come dichiarato nei giorni scorsi dal sindaco Roberto Lagalla. Ma i milioni, visti gli ulteriori aumenti, potrebbero essere molti di più.
“I singoli comuni hanno poche possibilità – spiega Ferrara -, perché dovranno rivedere al rialzo i bilanci di previsione. L’unica speranza – dice – è che la Regione chieda aiuto al Governo. In questo senso, abbiamo già incontrato il governatore Renato Schifani, chiedendogli di trovare una soluzione non appena si insedierà”.
Quello che spaventa è una diminuzione delle entrate rispetto alle previsioni: “Il tasso di evasione sarà maggiore, perché per evitare di vedersi tagliati luce e gas, in molti decideranno di non pagare tasse e altri tributi. Si deve trovare al più presto una formula per la compensazione. Altrimenti, sarà impossibile salvare i Comuni”, conclude Ferrara.