Il ritorno al successo ha strappato un sorriso passeggero. Il post-Modena, infatti, è stato infiammato da conferme, addii e arrivi. La ruota dei nomi continua a girare e, a una settimana esatta dalla chiusura del mercato di riparazione, il City è pronto a realizzare i desideri del proprio tecnico. Pochi colpi di scena ma tanti quattrini in tasca. Insomma, come un remake dell’estate, la società non bada a spese. Con uno sguardo più ampio e complessivo, ogni mossa ha un fine strategico, volto a impilare un mattoncino sopra l’altro.
Nessun grande stravolgimento, come la passata stagione, ma qualche pezza più che necessaria. Agli sgoccioli di dicembre erano cinque i milioni messi sul piatto per gennaio, per poi lievitare con il passare dei giorni. Non pochi per un club di B, senza dimenticare quanto già sborsato pochi mesi prima. Dai quattro milioni per Ranocchia al circa milione e mezzo per il fresco arrivato Diakité. La macchina delle trattative sarà pure partita con qualche settimana di ritardo, a rilento e sottotono, ma il finale potrebbe essere col botto. Il club di viale del Fante sta tracciando un organigramma strutturato che passa attraverso gambe fresche e giovani. Per aspirare alla promozione servirà anche un pizzico di esperienza e cattiveria. La partenza di Mateju fa ben sperare. L’addio del ceco ha liberato uno slot over che, considerando il lavoro svolto a oggi, potrebbe essere occupato da un esterno offensivo di peso e magari dalla A. Del resto l’ipotesi Caso non è mai tramontata e anche le ultime parole di Angelozzi, ds del Frosinone, lasciano ben sperare. La concorrenza potrebbe avere l’effetto di defibrillatore su Insigne e Di Francesco. E’ possibile che la scelta possa virare su un solido centrale, visto il lungo stop di Lucioni, ma lo sbarco in Sicilia dell’ex Ternana permetterà a Graves di tornare nella sua comfort zone.
La parentesi calciomercato sarà interrotta dal ventiduesimo turno. A meno di due mesi dall’ultima volta le strade di Palermo e Catanzaro tornano infatti a incrociarsi. Il Ceravolo aprirà le sue porte alla squadra di mister Corini: una rosa non molto diversa e alla caccia di continuità, unica vera arma per poter sperare nella scalata alle prime posizioni. Quello che, al termine del novembre nero, aveva ospitato i calabresi era un Palermo confuso e impaurito. Il momento di smarrimento aveva indotto il tecnico a rivoluzionare lo schema dell’undici di partenza, abbandonando la linea a quattro in favore della difesa a tre, che si rivelò ancora più disastrosa. La sfida adesso sarà quella di disinnescare i due giustizieri Iemmello e Biasci, oltre che mettere un punto alla maledizione dei (minimo) due gol a partita.
Volti nuovi potrebbero scendere in campo. I riflettori sono puntati su due possibili protagonisti pronti a conquistare la scena. Con Brunori diffidato, Soleri, man of the match capace di appropriarsi del timone e trainare la squadra alla vittoria, avrà finalmente la possibilità di affermare la propria forza e consolidare la sua posizione da bomber. Per la prima volta i due esterni Di Francesco e Insigne faranno da spalla, dal primo minuto, a un nuovo finalizzatore. Attenzione però a Mancuso. Non è da escludere che il numero 7 possa prevalere nelle gerarchie, sbaragliando la concorrenza.
E poi c’è lui, il neo acquisto su cui gravano grosse speranze e aspettative: Ranocchia. Farsi largo a centrocampo non sarà semplice. Segre, il migliore in termini di rendimento, è inamovibile mentre Gomes è divenuto pedina fondamentale per lo scacchiere di Corini. Resta dunque un solo posto per cinque. Il favorito è Coulibaly ma la condizione fisica precaria del senegalese lascia il rebus aperto per un nuovo inserimento. Ad avere la meglio l’ultima volta era stato Henderson ma la sua conferma non è certa, considerando anche il rientro di Stulac dalla squalifica e l’integrazione in gruppo proprio dell’ex Juventus. Condannato alla seconda linea è invece Vasic.
Così come il Moneda della scorsa settimana, il Catanzaro non gode di ottima salute e il sonoro 3-0 incassato dalla Feralpisalò lo certifica. Con soli tre punti negli ultimi cinque incontri solo i canarini hanno fatto peggio. Alla viglia lo scenario appare capovolto rispetto all’andata ma la squadra rivelazione del campionato, con il suo gioco aggressivo e propositivo, non va presa sottogamba.