Del grande bacino di oltre duemila persone della fine degli anni Ottanta rimane, ormai, ben poco. Sono soltanto 371 le maestranze del Coordinamento interventi di manutenzione edile (Coime) del Comune di Palermo, 232 delle quali fanno capo al progetto del ministero dell’Interno che finanzia la partecipata con 14 milioni di euro l’anno.
Nel tempo, però, si è andata perdendo l’alta specializzazione degli operai. Fabbri, falegnami e anche buona parte dei muratori, dopo il pensionamento, sono figure che non sono state sostituite. Restano, tra gli altri, idraulici, elettricisti, operai e tecnici, mentre gli altri devono essere inseriti di volta in volta nei singoli progetti dall’esterno. Eppure, in città sono centinaia gli interventi di manutenzione che richiederebbero il loro intervento.
Alla guida del Coime è Francesco Teriaca, confermato dalla Giunta Lagalla per i prossimi tre anni. Teriaca ci riceve all’interno del parco Ninni Cassarà, sede della partecipata, che lo gestisce come gestisce il Teatro di Verdura e il Velodromo. Parco chiuso ancora al pubblico, ma tenuto come se dovesse riaprire da un momento all’altro, come ilSicilia.it ha raccontato QUI rispondendo alle vostre segnalazioni.
“Qualche aiuto – spiega Teriaca – potrebbe arrivare dalla normativa. Grazie al lavoro interinale potremmo riuscire a integrare il nostro personale con i soggetti specializzati ad oggi mancanti. Potremmo, così, mantenere alti gli standard qualitativi che negli anni ci hanno permesso di portare a compimento decine di interventi di pubblica utilità”.
Tra i compiti del Coime c’è anche quello di Protezione civile: “In 20, me compreso, siamo abilitati – spiega il direttore – e abbiamo lavorato per tutto il periodo del lockdown durante la pandemia da Covid-19. Oggi, oltre al supporto per l’invio di beni di prima necessità in Ucraina, prestiamo anche servizio di ordine pubblico, come quello davanti alla Cattedrale in occasione della visita del Presidente Mattarella, del Re di Spagna e del Presidente del Portogallo”.