Palermo aderisce alla definizione agevolata delle controversie tributarie introdotta dalla Legge Finanziaria 2023. La scelta è stata approvata dal consiglio comunale all’unanimità, su proposta dell’assessore al Bilancio, Carolina Varchi, d’intesa col capo area, Maria Mandalà. La misura interessa i cittadini che hanno liti pendenti con l’amministrazione, in ogni grado di giudizio e non passate in giudicato, riguardo al pagamento di tributi locali come Imu, Tari, imposta di soggiorno e imposta sulla pubblicità.
“La definizione agevolata – sostiene il gruppo di Fratelli d’Italia – consente ai contribuenti di regolarizzare la loro posizione e, all’amministrazione, di ridurre le spese per il recupero dei suoi crediti e di consolidare le proprie entrate tributarie. Dunque, un provvedimento che nel principio, nel merito e nel metodo, corrisponde alla linea seguita da questa amministrazione in tema di riscossioni tributi e lotta all’evasione. Si esprime apprezzamento al personale dipendente dell’area entrate e tributi che, con spirito di abnegazione e volontà, si impegnerà a dare seguito a questa ulteriore misura con responsabilità “.
La stessa dirigente, nonché vice segretario generale, Maria Mandalà spiega in consiglio comunale di aver fatto quantificare dalle corti di giustizia il contenzioso pendente “che è ingentissimo”: in primo grado, si tratta di 1.313 ricorsi per un importo di 36.344.552,48 euro; in secondo grado di giudizio, i contenziosi sono 774, ma i milioni in ballo sono 82. Per l’esattezza, 82.456.238,61 euro. Infine, in Cassazione, ci sono 10 contenziosi aperti, tutti contro Amat, per 13.385.620,50 euro.
In totale, sono 2.097 giudizi pendenti che riguardano l’area Entrate e tributi locali, gestita interamente da Mandalà, che è dirigente ad interim ed è l’unica nell’ufficio ad avere la laurea in Legge e l’abilitazione necessaria per preparare le memorie difensive, garantire la presenza in aula e dare esecuzione alle sentenze emesse.
Gli interventi in aula dei consiglieri dell’opposizione Ferrandelli (Azione), Forello (Oso) e Piccione (Pd) hanno tutti un unico comun denominatore: si tratta di un ritardo cronico dell’amministrazione, causato anche dalla mancanza di personale e dalla mancanza di comunicazione a livello informatico tra i vari uffici. Il riferimento è anche alla nota mandata più volte dalla stessa Mandalà ai consiglieri, al sindaco e agli assessori, per vietare la pratica diffusa di creare scorciatoie per “parenti e amici”.
Mandalà, in particolare, ad aprile relazionerà, su richiesta del consigliere Inzerillo (FI), sull’incremento delle pratiche successivo all’incremento orario dei 44 dipendenti che dal primo marzo hanno accettato di passare a 30 ore settimanali: “Sanno tutti che ci si aspetta da loro una maggiore produttività”. Al contrario di loro, però, i 20 dipendenti assunti a tempo determinato, invece, “non si sono visti”, fa notare la dirigente, che poi scherza, ma neanche troppo, sui 44: “Li sto schiavizzando”, dice in sala delle Lapidi .
“Il Comune consentirà la definizione agevolata delle liti pendenti presso le Corti di giustizia tributaria di primo e secondo grado, come già aveva fatto per quelle pendenti dinanzi la Corte di Cassazione. Ai contribuenti che desiderano regolarizzare la propria posizione, sarà consentito di pagare l’importo in forma ridotta, risparmiando altresì sanzioni ed interessi”. Lo dichiara il vicesindaco con delega al Bilancio e ai Tributi, Carolina Varchi, dopo l’approvazione all’unanimità della delibera sulla definizione agevolata delle controversie tributarie.
“Apprezzo il voto unanime su questa delibera che, d’intesa col capo area dott.ssa Maria Mandalà, ho offerto alla valutazione dei consiglieri – aggiunge Varchi -perché, unitamente alla precedente delibera sulla definizione agevolata delle liti pendenti in Cassazione, consentirà con un pagamento in forma ridotta, la definizione di tutte le liti pendenti, con conseguente ed immediata deflazione del contenzioso tributario che il Comune oggi si trova a dover fronteggiare con grande difficoltà stante la carenza di personale a ciò preposto. Confidiamo in una massiccia adesione a questa opportunità che consentirà al contribuente di regolarizzare la propria posizione pagando meno e al Comune di recuperare gran parte delle somme la cui effettiva debenza è oggi sottoposta al vaglio di un giudice”.
Per il vicesindaco, “Sono fortemente convinta che un fisco “amico”, in grado di tendere la mano al cittadino senza perciò rinunciare alle pretese impositive dell’Ente, sia necessario al giorno d’oggi. La tregua fiscale così come immaginata dal Governo e recepita dal Comune di Palermo, consentirà di avviarsi verso un periodo virtuoso nel rapporto con il contribuente.
“Naturalmente restiamo impegnati in prima linea nella lotta all’evasione ed infatti sto lavorando, di concerto con gli uffici, per garantire la piena applicazione del regolamento antievasione secondo cui, per molti servizi, ovviamente non quelli essenziali, il rilascio delle autorizzazioni sarà subordinato alla verifica di regolarità contributiva. Insomma, definire le liti pendenti conviene a tutti, sono certa che i palermitani coglieranno questa occasione” conclude Varchi.