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La trentacinquesima giornata

Palermo evanescente, contro la Reggiana arriva ancora un ribaltone al Barbera

sabato 27 Aprile 2024

Doveva essere la partita della rinascita, ma si è rivelata quella della fatidica sentenza. Il Palermo non trova la quadra, fallendo il tentativo di rimettersi in carreggiata. La Reggiana vendica il risultato dell’andata e in rimonta vince 1-2, bloccando così la scia di sconfitte.

La squadra di Mignani non decolla e i passi in avanti visti nei primi tre match sono vanificati sotto i colpi granata. “Mister X” si scrolla di dosso il suo soprannome nel peggiore dei modi: mancando i tre punti davanti ai 20.601 tifosi presenti oggi al Barbera. L’appuntamento con il successo viene così rimandato a data da destinarsi. Intanto arriva l’ennesimo ribaltone tra le mura domestiche.

Al quarto tentativo Mignani non riserva più nessuna sorpresa tra gli undici titolari. Dopo i ducali, il mister sembra aver trovato più di qualche certezza, talmente tante da spingerlo a ripetersi. Chi si attendeva l’agognato rientro di Ranocchia è ha dovuto attendere circa settanta minuti. L’assenza di Di Mariano pesa e non poco. Lo si era notato già a Cosenza e anche nella seconda metà contro i crociati. La sufficiente prestazione di Buttaro è stata macchiata sì da qualche errore, ma ha garantito al tecnico ligure una maggiore compattezza a discapito di un eccessiva scopertura, cercando quindi di limitare quanto più possibile le incursioni avversarie.

Una fase di contenimento disturbata dal baricentro alto della Reggiana, subito pronta a lanciare dei segnali di avvertimento, con i tiri di Gondo e Kabashi. I rosa puntano così sul palleggio, faticando però a uscire dalla propria metà campo nei primi dieci minuti di gioco. Ne approfittano gli ospiti, che al quarto d’ora fanno tremare la porta sotto la curva sud. Portanova sfuma l’incornata vincente con il pallone, Diakité mette una pezza e anticipa Gondo spedendo in angolo. Dalla bandierina la sfera raggiunge l’area, l’ex Ternana allontana di testa e serve da fuori area il mancino al volo di Pieragnolo. Pigliacelli alza le barricate, respinge ma il flipper favorisce Rozzio, costretto a fare i conti con riflessi del portiere rosanero, bravo a disinnescare la doppia chance granata.

Il club di viale del Fante riordina le idee e cresce con il passare dei secondi, iniziando a tastare l’area emiliana. Al ventisettesimo arrivano i primi squilli su calci piazzati, entrambi telecomandati da Henderson. Il primo tentativo, su punizione, si conclude in corner, in seguito alla deviazione di Kabashi sul colpo di testa di Diakité. La battuta corta, in dialogo con Di Francesco, lascia qualche rammarico per la poca precisione di Nedelcearu terminata di poco alta sopra la traversa. Il Palermo sembra aver trovare la giusta confidenza con il manto erboso. Appena quattro minuti più tardi Brunori scappa sulla sinistra, il pallone taglia il campo e pesca Mancuso faccia a faccia con Satalino, ma il diagonale sfila vicino al secondo palo, defilata sul fondo.

Il gol è nell’aria e il tabellino si sblocca al trentaseiesimo. Il lancio millimetrico di Lucioni intercetta lo scatto del bomber italo-brasiliano. Il capitano beffa Libutti e il var con un controllo da maestro, scavalca in scioltezza l’estremo difensore avversario, complice un’uscita alquanto discutibile e rivedibile, e solo, davanti la porta non sbaglia appoggiando il palla in rete: 1-0.   

La compagine di Nesta non si dà per vinta e ripropone, ad avvio del secondo tempo, una partenza sprint e asfissiante, impegnando il portiere numero 22 in due ottimi e provvidenziali interventi. I padroni di casa faticano a domare la Regia e al cinquantaduesimo piomba da punizione il pareggio. L’1-1 di Portanova, e il ritardo sulla palla di Pigliacelli, cancella e vanifica tutto il lavoro dei rosa, costretti a ripartire da zero.

Mignani scuote la propria squadra e inietta nuova energia con gli ingressi di Segre e Soleri per Henderson e Mancuso. La controreazione del Palermo è timida e imprecisa, e risulta particolrmente decisivo il lavoro di recupero di Gomes. La Reggiana punisce la scarsa incisività e al sessantasettesimo, dagli sviluppi di un calcio d’angolo, ribalta il match con il potente destro di Rozzio, piazzato sotto la traversa: 1-2.

I siciliani entrano in affanno e la catena di destra viene schiacciata sotto i colpi granata. Fallita così la prima mossa, il tecnico ligure si affida ai cambi, si scopre e riorganizza le carte in tavola con un modulo ultra offensivo, prima con l’ingresso di Ranocchia per Buttaro, poi con quelli di Insigne e Traorè per Nedelcearu e Di Francesco.

Nell’ultimo quarto d’ora regna la frenesia. Soleri, Ranocchia e Segre sono i più pericolosi, ma gli ospiti sono più attenti e anticipano ogni tentativo di affondo, come quelli di Marcandalli e Libutti sul numero 27. Anche i flipper in area non aiutano la causa rosa. La sfortuna invade anche Brunori, il cui sinistro a giro colpisce in pieno il compagno di reparto. Al termine del recupero, finisce 1-2 tra i fischi del Barbera.

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