PALERMO FOOTBALL TOUR nuova puntata con protagonista il difensore norvegese di origini marocchine Aleesami che si racconta e racconta il suo rapporto con la città e la sua voglia di tornare in Serie A con alle spalle la meravigliosa location della Zisa.
« Guglielmo (detto il Malo)… rivaleggiando col padre … si mosse a fabbricare tal palagio che fosse più splendido e sontuoso di que’ lasciatigli da Ruggiero. Il nuovo edifizio fu murato in brevissimo tempo con grande spesa e postogli il nome di al-ʿAzîz, che in bocche italiane diventò «la Zisa» e così diciamo fin oggi. »
Il 1165 sarebbe la data d’inizio della costruzione della Zisa e l’opera fu portata a termine dal suo successore Guglielmo II (detto “Il Buono”) (1172-1184), subito dopo la sua maggiore età.
Il Palazzo della Zisa, concepito come dimora estiva dei re, rappresenta uno dei migliori esempi del connubio di arte e architettura normanna con ambienti tipici della casa normanna(compresa la doppia torre cuspidata) e decorazioni e ingegnerie arabe per il ricambio d’aria negli ambianti. Si tratta, infatti, di un edificio rivolto a nord-est, cioè verso il mare per meglio godere delle brezze più temperate, specialmente notturne, che venivano captate dentro il palazzo attraverso i tre grandi fornici della facciata e la grande finestra belvedere del piano alto.
Il palazzo della Zisa (dall’arabo al-ʿAzīza, ovvero “la splendida”) sorgeva fuori le mura della città di Palermo, all’interno del parco reale normanno, il Genoardo (dall’arabo Jannat al-arḍ ovvero “giardino” o “paradiso della terra”), che si estendeva con splendidi padiglioni, rigogliosi giardini e bacini d’acqua da Altofonte fino alle mura del palazzo reale.