Negli scorsi giorni, personale della Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza del G.I.P. presso il Tribunale per i Minorenni di Palermo, applicativa della custodia cautelare presso istituto penale per minorenni nei confronti del giovane palermitano N.A. (di anni 16) e della misura della permanenza in casa, nei confronti del coetaneo concittadino V.E.M. (di anni 16), entrambi con precedenti di polizia, in quanto ritenuti gravemente indiziati di aver commesso numerosi delitti contro il patrimonio.

Le investigazioni, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Palermo e svolte dalla V Sezione “Reati contro il Patrimonio” della Squadra Mobile, con il ricorso a monitoraggi tecnici, riscontri dattiloscopici, analisi di immagini registrate da impianti di videosorveglianza ed attività di perquisizione e sequestro, in particolare hanno messo in luce il coinvolgimento dei due minori in numerosi furti presso esercizi commerciali, effettuati – tanto nel capoluogo quanto in provincia – con il metodo della c.d. “spaccata”, ovvero mediante l’utilizzo di veicoli rubati per infrangere le vetrine degli stessi ed accedere ai relativi locali.
Nei confronti del giovane N.A. sono stati, inoltre, acquisiti gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione di un episodio di tentata estorsione con il metodo del “cavallo di ritorno”, dinamica delittuosa consistente nel furto di un veicolo, accompagnato dalla successiva richiesta di denaro al proprietario ai fini della relativa restituzione.
L’attività d’indagine risulta collegata ad altra analoga operazione di polizia dello scorso giugno, sviluppata sempre dalla V Sezione Investigativa della Squadra Mobile della Questura di Palermo.
In quella circostanza, disposte dal G.I.P. del Tribunale di Termini Imerese, sono state applicate misure cautelari custodiali nei confronti di sette giovani gravitanti nel contesto criminale del quartiere palermitano “Borgo Nuovo”, essendo stata riconosciuta la sussistenza, a loro carico, di gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione di plurimi reati predatori.
Giova precisare che la responsabilità penale delle condotte elencate sarà definita solo dopo l’emissione di eventuali sentenze passate in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.