I lavoratori Amat hanno proclamato un nuovo sciopero per venerdì 20 settembre.
“Chiediamo l’apertura di un tavolo di concertazione che possa portare una soluzione pronta a tutti i lavoratori, buono pasto, turn-over a 55 anni, revoca dell’articolo 2, (modifica dell’accordo del 29/07/2005), e full time per gli ausiliari del traffico, tra parole e inganni dove la loro stabilizzazione svanisce dissolvendosi regolarmente tra false promesse e povere illusioni, caso contrario, il 20 settembre bloccheremo il trasporto pubblico locale della città di Palermo“. Ha dichiarato il segretario generale di Cub Trasporti Palermo, Antonio Vitale.
I mezzi resteranno fermi dalle 08:30 alle 17:30 e dalle 20:30 alle 23:59.
“I dipendenti di Amat Palermo – aggiunge – hanno una dignità, nessuno può giocare con i loro sacrifici, hanno sempre risposto a tutte le vostre richieste, ora basta!! Si va allo sciopero andando avanti per la nostra strada, vogliamo la soluzione scritta con un accordo nell’immediato o sarà sciopero. Siamo stanchi di ascoltare le vostre menzogne metropolitane, le lavoratrici e i lavoratori attendono da 20 anni l’erogazione di un buono pasto entrato nella sfera di un incantesimo, ma come è possibile non trovare un accordo per potere mettere fine a questa vertenza? Noi scioperiamo il 20 settembre 2024, ci riprendiamo i nostri diritti e difenderemo ogni santo giorno la nostra dignità che voi continuate a maltrattare, le favole raccontatele a chi vi fa comodo ma non più a noi autisti di Amat Palermo che sciopereremo compatti per la risoluzione della vertenza in corso. Ci spiace tanto ma siamo fortemente delusi da questa Governance, vogliamo la distribuzione del buono pasto per i dipendenti di Amat Palermo con un accordo guida immediato. Inoltre chiediamo il turn-over del parametro 183 a 55 anni per un riequilibrio psico-fisico e l’abolizione dell’articolo 2 (Modifica dell’accordo del 29/07/2005, annullamento dei 3 cambi consensuali al mese, pena, la perdita del premio incentivante) che ad oggi ci ha fatto perdere centinaia di migliaia di euro, soldi tolti ai nostri figli, alle nostre famiglie, pur avendo garantito sempre il servizio di linea per la mobilità cittadina. Ci avete preso in giro per più di vent’anni facendo sparire milioni di euro destinati alla nostra produttività, che fine hanno fatto tutti quei soldi? Vogliamo la verità sui nostri soldi e sulle nostre buste paga. Noi – conclude – accettiamo la sfida, non vogliamo più aspettare, non vogliamo più perdere un euro per accordi beffa che per effetto boomerang bruciano milioni di euro dei nostri obbiettivi e dei nostri sacrifici“.