“Se la società si muove presso le sedi competenti per tutelare i propri diritti con la speranza di continuare a giocarsi la Serie A, anche i tifosi scendono in campo“. Torna a farsi sentire il Comitato “Rosanero in Class Action-Play off per la legalità“, composto dai tifosi del Palermo e condotto dagli avvocati Giovanni Di Trapani, Ninni Terminelli e Alessandro Palmigiano.
Il direttivo del Comitato, a seguito delle decisioni prese dagli organi di giustizia sportiva, ha deciso di scrivere una lettera a Lega di Serie B, Figc, Covisoc, Coni e Presidenza del Consiglio, nella quale “ in attesa di un giudizio di merito da parte della Corte di Appello della Figc, non può non evidenziarsi l’illegittimità, la manifesta non equità e l’ingiustizia della decisione presa dalla sezione disciplinare del Tribunale Nazionale Federale.”
Il Comitato attacca la Lega di Serie B e il rapporto che essa ha rispetto al principio di terzietà dell’ordinamento sportivo: “Innanzitutto la decisione sull’immediata esecutività del provvedimento sanzionatorio del Tribunale Nazionale Federale, con conseguente esclusione immediata del Palermo dai play off, è stata assunta all’unanimità dal Consiglio Direttivo della Serie B. Tale organo, però, è composto da rappresentanti di società dello stesso campionato di Serie B cui è iscritto il Palermo e, circostanza ben più inaccettabile, molti dei quali in conflitto di interessi“.
La polemica, da parte dei Comitato, si alimenta anche e soprattutto analizzando la casistica della giustizia sportiva relativamente, a casi similari a quello del Palermo: ” L‘assoluta non equità della sanzione è evidente anche analizzando le recenti sanzioni che, la scorsa stagione sportiva, hanno colpito società in situazione analoghe a quella del Palermo. La prima è il Chievo che, per irregolarità relative ai bilanci degli anni precedenti (nello specifico plusvalenze fittizie iscritte a bilancio nel corso di più anni), ha subito la sanzione (3 punti di penalizzazione) nella stagione sportiva successiva e non retroattivamente rispetto al campionato disputato”.
“La seconda è il Bari in relazione alla quale, nel passato campionato di Serie B, si era deciso di attendere la decisione di merito, di non riconoscere l’immediatamente esecutivita’ del provvedimento sanzionatorio e, conseguentemente, lo slittamento dei play off di categoria”.
“La terza è il Foggia che ha subito una penalizzazione nella stagione di 15 punti, poi ridotta a 8 e infine a 6“. Inoltre il Comitato, riflettendo sulle precedenti azioni da parte della Covisoc, organo federale dedito al controllo dei bilanci delle società calcistiche, sottolinea che ” il nucleo centrale delle accuse mosse nei confronti del Palermo fa riferimento a delle presunte irregolarità nella gestione finanziaria, con rappresentazioni contabili non fedeli alla realtà e all’effettivo stato di salute della società”.
“La Covisoc, organo interno alla Figc, preposto alla verifica e al monitoraggio della situazione economico finanziaria delle società, all’atto di iscrizione del Palermo al campionato di Serie B non aveva rilevato alcun tipo di irregolarità in tal senso. Invece, come ampiamente noto, la stessa Covisoc, riscontrando delle irregolarità, aveva respinto le domande di iscrizione di tre società calcistiche al medesimo campionato, nello specifico Bari, Cesena e Avellino”.
“Pertanto, se fosse vero che sussistono irregolarità nella gestione economico finanziaria del Palermo, tali da decretarne retroattivamente la retrocessione all’ultimo posto nel campionato di Serie B (che la Covisoc inspiegabilmente non ha rilevato nell’esercizio della propria attività di vigilanza), si chiede che vengano riesaminati (con lo stesso scrupolo e approfondimento tecnico riservato al Palermo) tutti i bilanci dell’ultimo triennio di tutte le societa’ iscritte al campionato di serie B 2018/2019, al fine di verificare la sussistenza di eventuali irregolarità“.