Oggi alle 16, si svolgerà la mobilitazione collettiva in via Archimede davanti alla sede di “Al centro”, lo spazio educativo di Borgo Vecchio ancora costretto a rimanere chiuso per il mancato allaccio di un’utenza idrica, l’associazione di promozione sociale Per Esempio chiede un intervento immediato al Comune di Palermo e all’Amap S.p.A., invitando i cittadini e le cittadine a portare con sé un bidoncino, un secchio, una bottiglia con dell’acqua per rivendicare un servizio essenziale.
Avrebbe dovuto accogliere, a partire da ottobre 2023, corsi di teatro e di danza, uno sportello per il supporto psicologico, un calendario di attività sociali, culturali, educative e sportive dedicate in modo particolare a bambine e bambini, adolescenti e donne ma anche uno sportello di orientamento sociale e accompagnamento ai servizi aperto a tutti gli abitanti del quartiere.
E invece “Al centro”, il nuovo “spazio di crescita” creato al quartiere Borgo Vecchio dall’associazione di promozione sociale Per Esempio per contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica, continua a rimanere chiuso perché manca l’acqua.
Per quanto riguarda i tempi tecnici viene precisato che la richiesta è stata ratificata il 20 dicembre scorso. Poichè si tratta di lavoro con scavo e non di semplice allaccio il timing previsto è di 30 giorni lavorativi, secondo il protocollo Arera scadenza il 5 febbraio prossimo.
Al Centro: “spazio di crescita sociale” contro la povertà educativa e la dispersione scolastica
“Al centro” è nato nel 2023 per ridare una posizione centrale all’antico rione del centro città posto ai margini, con il sostegno di Alliance for Gender Equality in Europe, organizzazione internazionale che sostiene piccole realtà associative che si occupano di empowerment di genere, grazie al supporto di sponsor di rilievo tra cui Chanel e L’Oréal Paris, e dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, e grazie alla collaborazione con L’IPSSAR Borsellino, Libera Palermo e Cesie.
Uno spazio sociale per contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica con l’obiettivo di lavorare in continuità con le scuole, portando avanti attività sociali, culturali, educative e sportive dedicate in modo particolare a bambine e bambini, adolescenti e donne del quartiere di Borgo Vecchio con l’apertura all’interno di uno sportello di orientamento sociale e accompagnamento ai servizi.
A dispetto della sua posizione geografica, appena dietro il teatro Politeama, Borgo Vecchio risulta nell’immaginario collettivo, anche a causa delle sue peculiari caratteristiche – lavoro precario e disoccupazione, alta densità abitativa, diffusa microcriminalità, bassa scolarizzazione ed elevato tasso di dispersione scolastica, servizi pubblici e sociali carenti, spazi di aggregazione e offerta educativa e culturale scarsi, se non inesistenti – una periferia nel pieno centro della città.
Un quartiere ai margini del “salotto buono” che Palermo sembra dimenticare quando si parla di diritti e servizi ma ricorda quando la cronaca accende i riflettori sulle tante complessità.
Dopo la chiusura sul territorio del Centro REACT, l’associazione di promozione sociale Per Esempio, con la sua équipe di educatrici ed educatori, ha lavorato letteralmente per strada o spostando le attività in altri quartieri, con il rischio di vedere ridotto l’impatto dei suoi interventi.
La campagna “FATECI SPAZIO”, portata avanti con diversi abitanti del quartiere, denunciava proprio la mancanza di spazi di prossimità liberi e gratuiti da trasformare in spazi di crescita, emblema di una grave disattenzione istituzionale di cui pagano il prezzo soprattutto i giovani.
A settembre 2023 era stata lanciata anche una campagna di crowdfunding per il centro chiamando cittadine e cittadini palermitani e non a contribuire alla costruzione del nuovo spazio di ricerca educativa chiedendo contributi a coprire, in carenza di fondi a disposizione per i costi di allestimento del centro nelle spese per l’acquisto di mobilio, attrezzature elettroniche, libri e materiale didattico per bambini e adolescenti.
“In un citta fortemente segnata dalle ferite degli ultimi drammatici fatti di cronaca – dice Claudio Arestivo, legale rappresentante di Per Esempio – come organizzazione impegnata da tanti anni in percorsi di educazione e inclusione sociale, auspicavamo interventi straordinari di presa in carico e di cura delle comunità più fragili, dei minori e delle famiglie di questa città. In assenza di un pensiero di grande respiro, di innovazione e di lungo raggio che ci duole dover costatare, sembra paradossale dover intraprendere battaglie per rivendicare anche quei servizi minimi e indispensabili (come l’allaccio di un utenza idrica per un centro educativo), senza i quali anche l’enorme sforzo di un terzo settore ostinato a voler andare avanti rischia di esser vano”.
“In un momento di così forte disagio giovanile – dichiara Martina Riina project manager di Per Esempio – è inaccettabile che sia impossibile aprire un centro educativo e di socialità a causa di un disservizio da parte dell’istituzione che se ne deve fare carico. Sto parlando di un diritto primario, quello ad avere spazi di cura, dove la dignità pubblica sia matrice ed effetto della cura stessa, che deve venire in primo luogo da chi ne ha la responsabilità civica. È veramente difficile parlare di cittadinanza, crescita, diritti, consapevolezza e rispetto quando il messaggio che le istituzioni sono capaci di mandare è sempre lo stesso, strisciante e pericoloso: un messaggio di assenza e indifferenza” .