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Palermo, madre e figlia uccise da un’auto: prima lo schianto, poi la fuga

sabato 12 Maggio 2018
carabinieri

Incidente mortale, la notte scorsa, in via Fichidindia, nel quartiere di Brancaccio, a Palermo. Due donne sono state travolte da un’auto che si è data alla fuga. Le vittime sono Annamaria La Mantia, pensionata di 62 anni, e la figlia  Angela Merenda, di 43 anni, che stavano attraversando la strada, quando sono state investite. Entrambe erano residenti in via San Ciro. Le donne erano senza documenti al momento dell’incidente. In ospedale sono state identificate e raggiunte dai parenti. Le salme si trovano presso la camera mortuaria dell’ospedale Civico.

Dopo l’impatto, i carabinieri, che si trovavano nella zona sono, immediatamente intervenuti. I militari hanno chiamato i soccorsi e avviato le ricerche dell’auto pirata, una Fiat Punto. I soccorritori del 118 non hanno potuto far nulla per l’anziana donna mentre la figlia è stata trasportata all’ospedale Civico ma è morta poche ore dopo il suo arrivo per le gravi lesioni riportate. L’auto è stata rintracciata in nottata dai carabinieri ed è adesso sotto custodia giudiziaria. Il proprietario della “Punto” celeste risulta essere Emanuele Pelli, 34 anni, e ora si trova nella caserma dei carabinieri del Radiomobile per essere interrogato. Nel frattempo sull’auto sono in corso i rilievi della Scientifica per trovare tracce utili e risalire al guidatore.

Il numero delle vittime poteva essere più alto. Diverse persone, infatti, sono riuscite ad evitare di essere investite dall’auto che procedeva a forte velocità. “È stato davvero terribile”, dice Giovanni Orlando, pastore della Chiesa Evangelica Cristina “Dio con Noi”, in via Fichidindia a poca distanza dal luogo dell’incidente.

Un gruppo di persone stava attraversando la strada – racconta – mentre io ero dentro che stavo sistemando la chiesa dopo lo studio biblico fatto insieme ai fratelli e alle sorelle. Sono stato chiamato d’urgenza. La scena che si è presentata è stata straziante. L’impatto è stato in un punto, i corpi delle donne erano a quindici metri. Annamaria La Mantia era invalida e camminava con il bastone. La figlia la sorreggeva. Per questo sono state colpite. L’auto le ha prese in pieno. La nostra comunità ha perso due donne eccezionali che amavano Dio e la loro famiglia. Due donne sempre sorridenti che aiutavano tutti. Un vero dramma“.

 

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