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Davanti la Prefettura

Palermo, manifestazione dei “Nastrini”: “Azioni e politiche concrete contro la crisi economica delle famiglie” CLICCA PER IL VIDEO

venerdì 15 Settembre 2023

Si è svolta oggi pomeriggio la manifestazione davanti alla prefettura di Palermo in via Cavour organizzata dal movimento “I Nastrini Diritti e partecipazione”, l’organizzazione sindacale Federazione del lavoro e del sociale Cub, il  Sindacato “Alba” e in “Unione con Cittadinanza attiva”.

Sit-in “I Nastrini” davanti la Prefettura

Un presidio al grido di “legalità e moralità”, alla presenza di un nutrito gruppo di cittadini e realtà del territorio, per chiedere con decisione al prefetto di Palermo di dichiarare lo “stato di crisi della città” e l’apertura di un tavolo tecnico permanente tra Regione, Comune di Palermo e le parti sociali per affrontare le questioni occupazionali, la devastazione economica, la sanità pubblica, i problemi ambientali nei quartieri e le difficoltà croniche e diffuse dei servizi rivolti ai cittadinanza nel territorio.

Una delegazione del movimento è salita negli uffici del prefettura.

GALLERIA FOTO DELLA MANIFESTAZIONE

L’INTERVISTA

 

Maurizio Bongiovanni

IlSicilia.it ha intervistato Maurizio Bongiovanni del movimento “I Nastrini”, per approfondire gli aspetti più importanti delle lotte intraprese in questi mesi e le richieste portate oggi all’attenzione della prefettura con il presidio.

Siamo stati ricevuti dal vice prefetto, la dottoressa Baratta, che con forte sensibilizzazione ha recepito il problema da noi posto in essere e prendendosi carico della questione. Ha manifestato il suo interesse a trasmetterlo al prefetto, considerando la programmazione dell’apertura di un tavolo tecnico tra le istituzioni regionali,comunali e parti sociali da noi richiesto e che venga avviato al più presto“,  il comunicato del movimento al termine dell’incontro.

 

 

 

 

 

 

Nelle vostre manifestazioni tornano sempre due concetti che camminano sempre di pari passo, legalità e moralità, perché per voi sono sempre aspetti fondamentali che portate avanti nelle vostre manifestazioni?       

“Perché riteniamo che uno Stato che mette al centro la moralità deve mettere i cittadini nelle condizioni di vivere nella legalità. Non puoi fare una legge se poi sai che il cittadino non la può rispettare.

Ragionare in termini di legalità senza tenere conto della possibilità concreta che questa legalità venga rispettata é immorale. Una legge deve essere fatta tenendo conto della moralità e gli interessi collettivi. Se invece vai a realizzarne una che sai che porterà ad escludere una parte della popolazione e la costringi a vivere nell’illegalità, tu fai un atto politico immorale. 

Le assunzioni di personale nei servizi sociali non servono se non gli dai strumenti efficaci e chiari su come operare nel tessuto sociale in cui è inserito e dove è tenuto ad affrontare le difficoltà che lo stesso vive, non diventa la risposta che serve su quel territorio.

Se devi dare senso e concretezza all’opera di un assistente sociale devi indicare a lui strumenti, quadro del contesto ed obiettivi comunitari un vero piano generale di interventi. Così da rendere la sua opera, in fase di azione successiva, consapevole e concreta”.

Cosa chiedete con questa manifestazione a determinate istituzioni?

“Alla Prefettura di Palermo, sapendo che sono pienamente informati e consapevoli, che in molti quartieri della cittá sono a rischio, con un’alta percentuale di dispersione scolastica, una illegalità e criminalità diffusa e legata proprio alla povertà economica ed educativa. E uno stato che lascia le situazioni così e non interviene ecco che diventa “immorale”, proprio perché così sta “spingendo e consegnando” all’illegalità queste persone nei quartieri più difficili e disagiati, senza politiche adeguate di lavoro e reinserimento nella società concrete.

Siamo ben consapevoli che la Prefettura non ha gli strumenti legislativi per intervenire sulla questione, ma di investire direttamente il Ministero degli Interni per portare alla giusta attenzione la condizione di dramma generale diffuso nei quartieri e chiedere al governo tra gli obiettivi prioritari di attivare un tavolo permanente con gli enti preposti per individuare percorsi e azioni che possano portare a soluzioni concrete e condivise e un’intervento straordinario indirizzato ai servizi cittadini che sono in una complessiva e oggettiva difficoltà generale tra personale, mezzi e gestione ordinaria.

E ci rivolgiamo ai cittadini per dire che un piano di investimenti non lo devono considerare e concepire come delle “regalia” che lo stato sta facendo alle famiglie bisognose cittadini ma bensì considerarla un’opportunità fondamentale per migliorare quei servizi che il comune dovrebbe dare a loro, ma invece non li dà, perché non li può dare alle condizioni attuali. Considerate che tra amministrazione comunale e società partecipate del comune mancano circa 7.000 persone all’appello in organico.

Questo deve essere un ragionamento e un’azione che lega le questioni non solo della povertà e delle difficoltà delle fasce di popolazione più deboli, ma dei cittadini palermitani nella sua totalità, perché la politica ha il “dovere” di trovare meccanismi efficaci di “coesione sociale” per non alimentare solo odio e una società conflittuale nei quartieri, basata sul più forte che vince su chi perde e lascia tutti indietro e creando la reazione di chi non ci sta a perdere sempre e completando così una disgregazione sociale nei territori che diventerà irreversibile e incontrollabile”.

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